Pulire l'aria paga: il respiro della foresta e i crediti di sostenibilità
"I valori del bosco sono noti da secoli, ma ora grazie a questo progetto vengono finalmente misurati". Intervista al presidente del Parco nazionale Tosco Emiliano, Fausto Giovannelli
Il respiro delle foreste e dei boschi del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano toglie tonnellate di Co2 prodotte dalle zone abitate e industrializzate.
Questa capacità del Parco di "pulire l'aria" ha anche un valore di mercato, chiamato credito di sostenibilità.
Scopriamo cos'è e come funziona
Cosa sono e a cosa servono i crediti di sostenibilità
Si chiamano crediti di sostenibilità e permettono di riconoscere e remunerare i servizi ecosistemici svolti a beneficio dell’intera comunità. Un risultato importate raggiunto dal Parco nazionale dell’Appennino tosco- emiliano grazie a una gestione pienamente sostenibile non solo del proprio patrimonio ambientale – foreste, acqua, suolo, biodiversità –, ma anche delle attività turistico-ricreative, con importanti ricadute per quanto riguarda l’ assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera.
Un primato italiano ed europeo sancito dalla doppia certificazione FSC (Forest Stewardship Council) e PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification). E che fa del Parco compreso tra le province di Reggio Emilia e Parma, per quanto riguarda l’Emilia-Romagna e quelle di Massa-Carrara e Lucca, in Toscana non solo il custode dell’ambiente e della biodiversità, ma il motore di uno sviluppo pienamente sostenibile.
Il Parco dell’Appennino tosco-emiliano primo in Europa per gestione di foreste, acqua, suolo, biodiversità e turismo
Oltre 4mila crediti ambientali nel 2022 per altrettante tonnellate di anidride carbonica sottratta all’atmosfera. Fondi redistribuiti nel territorio
Per approfondire
A cura di Paola Fedriga e Stefano Asprea