Il CAU di Budrio nel periodo del monitoraggio ha accolto 491 persone. Di queste, 78, pari al 16%, sono state trasferite al Pronto soccorso per la presa in carico; nell’81% dei casi (399 persone) i pazienti, dopo le cure prestate, sono stati invitati a proseguire il percorso con il proprio medico curante. Il restante 3%, pari a 14 persone, ha preferito allontanarsi prima di ricevere le cure. Il tempo medio di attesa (dall’accettazione alla dimissione) è stato di un’ora e 35 minuti.

Quasi tutte le persone si sono recate al CAU spontaneamente (il 98%), solo 4 sono state indirizzate qui dalla guardia medica, mentre altre 6 sono arrivate su consiglio di medici di medicina generale o pediatri e una su consiglio di uno specialista.

Il 58% degli accessi ha coinvolto persone comprese nella fascia di età 18-64 anni, il 16% quella 65-74 anni, il 19% i pazienti con 75 anni o più. Il restante 7% degli accessi ha coinvolto minori.

Riguardo l’ora di arrivo dei pazienti, la maggior parte degli accessi sono avvenuti di giorno (il 44% tra le 8 e le 14, il 40% tra le 14 e le 20). Il 10% si è recato al CAU in serata tra le 20 e le 24, solo il 6% ha avuto la necessità del servizio tra la mezzanotte e le 8 del mattino.

La forte vocazione territoriale dei CAU è confermata dal fatto che il 58% delle persone arrivate sono residenti nel distretto sociosanitario di riferimento, cioè Pianura Est. Un altro 13% proviene da Bologna, l’11% dal distretto Savena-Idice, il 9% da Imola, il 3% da alti distretti bolognesi e il restante 6% da altre province o regioni.

Le principali cause per cui le persone si sono recate al CAU sono legate a traumi multipli, lesioni o dolori agli arti superiori e inferiori, dolori addominali, febbre, lombalgia, cefalea o emicrania.