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Agricoltura biologica e sviluppo rurale in Colombia, con DRET II

L’Università di Bologna partecipa al progetto di cooperazione internazionale per incentivare l'innovazione del settore agroalimentare colombiano. Già avviati i primi passi, con una delegazione del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari che ha visitato il paese sudamericano, mentre una delegazione da Bogotà arriverà in Italia tra poche settimane


Assistenza tecnica specializzata e programmi di formazione accademica per rafforzare e incrementare le produzioni agroalimentari da agricoltura biologica in Colombia. L’Università di Bologna, con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DISTAL), partecipa a DRET II – Programma di Sviluppo Rurale con un Approccio Territoriale, progetto di cooperazione finanziato dall'Unione Europea, dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e dalla FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura.

Obiettivo dell’iniziativa è contribuire allo sviluppo rurale della Colombia e al benessere dei produttori e dei consumatori europei: il paese sudamericano esporta infatti in Europa molti prodotti alimentari, tra cui caffè di qualità pregiata, cacao e frutta tropicale. Grazie a una serie di missioni di scambio e con un approccio di cooperazione partecipativo, verranno sviluppati approcci condivisi per la gestione della biodiversità, l'innovazione del settore agroalimentare con tecnologie sostenibili e la diversificazione delle produzioni come strategia di resilienza contro i cambiamenti climatici.

Gli studiosi dell’Alma Mater che partecipano al progetto hanno già svolto una prima missione in Colombia, per iniziare a progettare una strategia di supporto tecnico e di trasferimento di conoscenze dedicata in particolare a modelli di agricoltura biologica e sostenibile. Mentre tra poche settimane, in occasione di Macfrut 2023, arriverà in Italia una delegazione che include funzionari del Ministero delle Politiche Agricole della Colombia e rappresentanti del settore agricolo colombiano. La delegazione visiterà anche diverse realtà agroalimentari e industriali dell'Emilia-Romagna che possono rivelarsi particolarmente interessanti per lo sviluppo del paese sudamericano.

Oggi in Colombia l'agricoltura certificata biologica occupa meno dell'1% della superficie coltivata: circa 90 mila ettari, contro gli oltre 3 milioni di ettari dell'Argentina. Aumentare questo tipo di colture diventa quindi fondamentale, prima di tutto perché nell'Unione Europea è sempre più alta la domanda di prodotti biologici. Inoltre, la transizione ecologica dei sistemi agroalimentari offre oggi nuove opportunità di sviluppo economico, produttivo e commerciale, nel quadro del Green Deal europeo. Vengono infatti privilegiati sempre di più i sistemi agricoli e produttivi che preservano l'ambiente e mitigano i cambiamenti climatici, oltre ad altri impatti ambientali.

A partire da questo quadro, il progetto DRET II stabilirà accordi e favorirà scambi di conoscenze tra università italiane, SENA (Servicio Nacional de Aprendizaje) e università colombiane per dare vita ad attività di formazione sull'agricoltura biologica, la gestione del post-raccolta, la trasformazione e il confezionamento dei prodotti alimentari e l’organizzazione delle filiere. Saranno organizzati seminari e corsi di formazione non solo per studenti e tecnici del settore, ma anche per i funzionari tecnici dei ministeri dell'Agricoltura e dell'Ambiente e delle segreterie dei Dipartimenti Regionali colombiani.

Durante la sua recente visita in Colombia, la delegazione dell'Università di Bologna ha incontrato il presidente dell'Agenzia per lo sviluppo rurale (ADR) e diversi funzionari del Ministero dell'Agricoltura colombiano, che hanno espresso l'interesse del governo nazionale a rinnovare la regolamentazione dell'agricoltura biologica. In questo senso, il programma DRET II e l’Alma Mater formeranno un team di esperti italiani e colombiani per individuare possibili equivalenze nelle normative colombiane ed europee, con l'obiettivo di avviare un processo di riforma delle normative del settore biologico.

La delegazione dell'Alma Mater, inoltre, ha visitato il dipartimento di Huila, che in Colombia è un punto di riferimento all’interno del sistema agroalimentare nazionale, in quanto più vocato alle attività agricole e più impegnato sull’aumento delle superfici destinate all’agricoltura biologica. Tanto che, attraverso il Governo Regionale di Huila e il Ministero dell'Agricoltura, sono già state sostenute iniziative di economia circolare, uso delle risorse e agricoltura sostenibile.

Infine, considerando che il progetto è in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, la FAO, come ente partner del Programma DRET II, ha incontrato la delegazione di esperti italiani per condividere il lavoro in corso in Colombia sul tema dell'agroecologia. L’obiettivo è infatti costruire un piano di lavoro completo, che tenga conto dei modelli di agricoltura contadina, familiare e partecipativa, insieme alle esperienze delle comunità rurali e delle organizzazioni di settore.