Immigrazione per motivi di lavoro
L’UE si è impegnata a definire un sistema flessibile per l’ingresso dei lavoratori provenienti dai paesi terzi, calibrato sulle necessità degli Stati membri. Le misure messe in campo fino ad ora riguardano le condizioni di ingresso e di soggiorno per alcune categorie di immigrati, quali i lavoratori altamente qualificati, i lavoratori stagionali e i lavoratori in trasferimento all'interno di società multinazionali, così come la creazione di un unico permesso di lavoro e soggiorno.
La Direttiva 2009/50/CE del Consiglio, del 25 maggio 2009, sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati (Carta Blu UE) stabilisce le condizioni e le procedure di ammissione dei cittadini di paesi terzi altamente qualificati. Crea una Carta blu UE e definisce, infine, le condizioni e i diritti relativi al soggiorno nello Stato di rilascio e negli altri Stati membri.
A giugno 2016, la Commissione europea ha presentato una proposta di revisione della Direttiva Carta Blu (COM(2016) 378 final), al fine di rivedere le norme vigenti e di accrescere la capacità di attrarre cittadini di paesi terzi altamente qualificati. A seguito della pubblicazione del nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno ripreso a lavorare su tale revisione e a settembre 2021 il Parlamento ha convalidato l'accordo raggiunto con il Consiglio. Le nuove disposizioni prevedono criteri di ammissione più flessibili per poter beneficiare della Carta blu e agevolando, per i titolari della Carta blu, gli spostamenti fra i paesi dell'UE e il ricongiungimento familiare.
Lo status dei cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo nell'Unione europea è ancora disciplinato dalla Direttiva 2003/109/CE del Consiglio, modificata nel 2011 on la Direttiva (2011/51/UE) del Parlamento europeo e del Consiglio, per estendere l’ambito di applicazione ai beneficiari di protezione internazionale. La Commissione prevede una revisione della direttiva al fine di rafforzare il diritto dei soggiornanti di lungo periodo di spostarsi e lavorare in altri Stati membri. L'attuale proposta di regolamento sulla gestione dell'asilo e della migrazione e la direttiva sulla Carta blu, nella versione ora approvata, prevedono inoltre modifiche della direttiva sui soggiornanti di lungo periodo.
La Direttiva 2011/98/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 dicembre 2011, relativa a una procedura unica di domanda per il rilascio di un permesso unico che consente ai cittadini di paesi terzi di soggiornare e lavorare nel territorio di uno Stato membro e a un insieme comune di diritti per i lavoratori di paesi terzi che soggiornano regolarmente in uno Stato membro, permette ai lavoratori extra UE di ottenere il permesso di lavoro e quello di residenza attraverso un'unica procedura. La direttiva sul permesso unico si aggiunge ad altre misure sull'immigrazione legale, come la carta blu (blue card) che mira a regolare i flussi d'immigrazione secondo i bisogni del mercato del lavoro europeo. Nell’aprile 2022 la Commissione europea ha presentato il pacchetto «Competenze e talenti», che fa seguito alla pubblicazione del nuovo patto per la migrazione e l’asilo. Il pacchetto comprende la proposta di revisione della direttiva 2011/98/UE sul permesso unico COM(2022) 655 final oltre alla proposta di revisione della direttiva 2003/109/CE sul soggiorno di lungo periodo e la comunicazione intitolata «Attirare competenze e talenti nell’UE». I triloghi per l’approvazione della direttiva sono attualmente in corso.
La Direttiva 2014/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014 sulle condizioni di ingresso e di soggiorno dei cittadini di paesi terzi per motivi di impiego in qualità di lavoratori stagionali, determina le condizioni di ingresso e di soggiorno di cittadini di paesi terzi per motivi di impiego in qualità di lavoratori stagionali e definisce i diritti dei lavoratori stagionali.
La Direttiva 2014/66/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi terzi nell'ambito di trasferimenti intra-societari, si applica ai cittadini di paesi terzi che soggiornano al di fuori del territorio degli Stati membri al momento della domanda di ammissione e chiedono di essere ammessi o che sono stati ammessi nel territorio di uno Stato membro, ai sensi della presente direttiva, nell'ambito di trasferimenti intra-societari in qualità di dirigenti, personale specializzato o dipendenti in tirocinio.
Infine, la Direttiva (UE) 2016/801 relativa alle condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di paesi terzi per motivi di ricerca, studio, tirocinio, volontariato, programmi di scambio di alunni o progetti educativi, e collocamento alla pari è stata adottata l'11 maggio 2016. Essa sostituisce i precedenti strumenti relativi agli studenti e ai ricercatori, ampliandone l'ambito di applicazione e semplificandone l’attuazione.