Aria
Piano d’azione su inquinamento zero per aria, acque e suoli
Nell’ambito del Green Deal, il piano d’azione dell’UE: “Azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo”, lanciato nel 2021, definisce una visione per il 2050 in cui l’inquinamento è ridotto a livelli che non siano dannosi per la salute umana e per gli ecosistemi naturali. Il piano riunisce tutte le politiche dell’Unione europea per contrastare e prevenire l’inquinamento, proponendo la ridiscussione degli standard ambientali esistenti e con un focus sulla digitalizzazione.
I più importanti sviluppi su questo fronte comprendono:
- Avviamento dei lavori della Piattaforma degli Stakeholder per azzerare l'inquinamento (2021);
- Adozione della revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (2024);
- Adozione della revisione della normativa UE sulla qualità dell'aria ambiente, degli elenchi degli inquinanti delle acque superficiali e sotterranee ai sensi della normativa UE sulle acque e della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane;
- Presentazione della proposta di regolamento per ridurre l'inquinamento da microplastica derivante dalle perdite di pellet di plastica nell'ambiente (2023).
Nel contesto del Piano è stata inoltre adottata la revisione della Direttiva 2008/50 relativa alla qualità dell'aria ambiente in Europa, che istituisce misure volte a:
- Definire e stabilire obiettivi di qualità dell'aria ambiente, al fine di ridurre gli effetti nocivi per la salute e per I'ambiente
- Valutare la qualità dell'aria ambiente negli Stati membri sulla base di metodi e criteri comuni
- Raccogliere informazioni sulla qualità dell'aria ambiente per monitorare in particolare le tendenze a lungo termine
- Garantire che le informazioni sulla qualità dell’aria ambiente siano messe a disposizione del pubblico
- Mantenere la qualità dell'ambiente, laddove sia buona, e migliorarla ove non lo sia
- Promuovere una maggiore cooperazione tra gli Stati membri nella lotta contro I'inquinamento atmosferico.
La Direttiva stabilisce standard UE rafforzati in materia di qualità dell'aria per il 2030 sotto forma di valori limite e valori obiettivo che siano più vicini alle linee guida dell'OMS e che saranno riesaminati periodicamente. La nuova direttiva amplia il numero delle sostanze considerate, che causano inquinamento atmosferico, tra cui il particolato fine e il particolato (PM2,5 e PM10), il biossido di azoto (NO2), il biossido di zolfo (SO2), il benzo(a)pirene, l'arsenico, il piombo e il nickel, tra gli altri, e stabilisce standard specifici per ciascuno di essi.
Qualora venga superato un valore limite o un valore obiettivo oppure sussista il rischio concreto di superamento delle soglie di allarme o delle soglie di informazione per determinati inquinanti, gli Stati membri dovranno definire:
- una tabella di marcia per la qualità dell'aria, se tra il 2026 e il 2029 il livello di inquinanti supera il valore limite o il valore obiettivo da raggiungere entro il 2030
- piani per la qualità dell'aria per le zone in cui, dopo lo scadere del termine, i livelli di inquinanti superano i valori limite e i valori obiettivo stabiliti nella direttiva
- piani d'azione a breve termine in cui vengono definite misure di emergenza finalizzate a ridurre il rischio immediato per la salute umana in zone in cui le soglie di allarme verranno superate.