BikER - La mobilità dolce in Emilia-Romagna

Per l’ambiente o per la salute: andare in bici è uno stile di vita. Le storie e i numeri delle due ruote in Emilia-Romagna

Azioni sul documento

ultima modifica 2023-09-28T18:44:46+02:00
Questa pagina ti è stata utile?

“Ai primi di maggio, rientrando in Italia, avevo trovato la primavera in pieno sboccio, i prati fra Alessandria e Piacenza macchiati vastamente di giallo, le strade della campagna emiliana percorse da ragazze in bicicletta con braccia e gambe nude, i grandi alberi delle mura di Ferrara carichi di foglie”

Emilia-Romagna in bicicletta

Biker to workAllora inforchiamo anche noi la bici e mettiamoci in scia a Giorgio Bassani per scoprire cosa vuol dire mobilità dolce in Emilia-Romagna.

Letteratura, come questo brano de Il giardino dei Finzi Contini dello scrittore ferrarese, e cinema ci hanno consegnato parole e immagini dell’Emilia-Romagna in cui a essere protagonista è la bici che attraversa la campagna emiliana o le stradine di paese, come quelle percorse da don Camillo e Peppone.

In Emilia-Romagna andare in bicicletta è uno stile di vita. Piste ciclabili, ciclovie, incentivi a sostegno della mobilità dolce permettono a un numero sempre maggiore di persone di scegliere la bici come mezzo per spostarsi. Da casa a scuola, da casa al lavoro o semplicemente per rispettare l’ambiente e per mantenersi in forma.

L’Emilia-Romagna può contare su un sistema regionale della ciclabilità messo a punto dalla legge regionale 10 del 2017: reti urbane ed extraurbane, reti ciclovie regionali e integrazione delle reti con le infrastrutture e i servizi per la mobilità sostenibile e l’interscambio. Tutto per avvicinare sempre più i cittadini a scelte di mobilità consapevole che migliorino l’ambiente e la qualità della vita. Un obiettivo di mandato della Giunta regionale è, ad esempio, la realizzazione di oltre 1.000 km di piste ciclabili.

La pandemia ha modificato anche le abitudini legate alla mobilità accelerando alcuni obiettivi. Per questo nel maggio 2020 è stato promosso con fondi regionali il progetto “Bike to work”, che nel 2021 è stato potenziato ed allargato. Oggi sempre più persone scelgono la bici per spostarsi in città e raggiungere il posto di lavoro o la scuola.

Cos'è il "Bike to work"?

È il progetto voluto dalla Regione Emilia-Romagna per promuovere la mobilità sostenibile, in particolare gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, e soprattutto per dare un contributo alla lotta all’inquinamento atmosferico e al miglioramento della qualità dell’aria nelle nostre città. Dopo il bando 2020, l’anno successivo il progetto è stato ampliato.

Con il progetto Bike to work 2021 sono stati concessi contributi regionali fino al 70% per incentivare iniziative di sviluppo della mobilità dolce negli spostamenti quotidiani per motivi di lavoro, studio o, più semplicemente, per svago nei principali centri abitati della regione. Ai fondi erogati dalla Regione ogni Comune ha aggiunto una quota di risorse proprie pari al 30%.

Devi accettare i cookie di infogram per vedere questo contenuto.

Per favore abilitali oppure gestisci le tue preferenze

Senza-titolo

Le storie

Davide Cassani

BikER icona“Un euro investito nello sport ne fa risparmiare tre nella sanità”. Usa questa metafora Davide Cassani, ex commissario tecnico della nazionale azzurra di ciclismo e attuale presidente dell’Azienda di promozione turistica dell’Emilia-Romagna, per decantare i benefici dell’uso quotidiano della bici al posto dell’auto. Da romagnolo doc con un passato da professionista nel mondo delle due ruote e apprezzato commentatore televisivo, ricorda che dalle sue parti “la bici è ancora la regina delle strade. E tanta gente usa la bicicletta per andare al lavoro, a scuola o al bar”. Bene gli incentivi economici per invogliare le persone di ogni età ad usare di più la bici negli spostamenti quotidiani casa-ufficio, lasciando la propria auto  in garage. “Perché come dico sempre- conclude Cassani- la bicicletta fa bene a te a all’aria che respiri”.

Gustavo Savino

BikER iconaAndare in bici “fa bene alla salute, fa bene all’umore e fa bene all’ambiente. E non costa nulla”. Parola di Gustavo Savino, direttore del Servizio Medicina dello Sport dell’Azienda USL di Modena e coordinatore del Centro Regionale Antidoping dell’Emilia-Romagna. I benefici dell’andare in bici “sono tanti” e poi “è utile e adatta per ogni età”. “I rischi – avverte il medico – sono minimi, ma ci sono”, l’importante è essere padroni del mezzo. Tanto che si dice che “si impara da piccoli ad andare in bicicletta e che una volta che si è imparato non si dimentica più, ma il rischio di cadere o inciampare è una condizione maggiore quando la situazione atmosferica non è ideale, quindi con ghiaccio, con pioggia”.

Adriano Amici

BikER iconaAdriano Amici, una vita in bicicletta. Prima come corridore, poi come organizzatore di importanti manifestazioni ciclistiche. Giro dell’Emilia, Settimana internazionale Coppi-Bartali e Memorial Pantani sono alcune delle gare che la sua Gs Emilia porta in giro nella nostra regione e nel resto d’Italia. In Emilia-Romagna “quella della bici è una cultura”. Per Amici “la bicicletta non è più pericolosa di tanti altri sport, ci vuole la passione, bisogna creare la cultura della bicicletta e usarla anche per andare a lavorare”

Andrea Ballandi

BikER iconaChi ha scelto di andare al lavoro in bici è Andrea Ballandi. Lo fa ogni giorno da Trebbo di Reno a San Lazzaro, impiegando circa un’ora sia all’andata che al ritorno. L’azienda dove lavora, la Caricese del gruppo Cse, è una delle 11 che ha aderito al progetto Bike to work sottoscritto con il Comune di San Lazzaro. Nel comune alle porte di Bologna sono 72 gli utenti attivi, di cui 13 dipendenti del Comune. Dal 12 maggio 2021 al 31 dicembre 2022, gli utenti di San Lazzaro hanno pedalato per 48.209,58 km, risparmiando 7.076,94 di Kg CO2. “Venivo già a lavorare in bicicletta, ma col bike to work lo faccio anche in inverno”, racconta.

Massimo Farina

BikER iconaAnche Massimo Farina ha scelto la bici per andare al lavoro. E lo fa percorrendo un tratto anche a bordo del treno. Cinquantadue anni, di Imola e collaboratore dell’assessorato regionale alla Mobilità e Trasporti, Farina per recarsi ogni mattina al lavoro a Bologna, appena uscito di casa, inforca la propria bicicletta pieghevole acquistata con un contributo regionale. Alla stazione prende il treno diretto verso il capoluogo, poi arrivato a destinazione monta di nuovo in sella alla propria bici e raggiunge comodamente il proprio ufficio in zona fiera. A metà pomeriggio, spento il pc, compie il percorso a ritroso per tornare a casa. In totale percorre circa 8 chilometri in sella al proprio velocipede e impiega circa 50 minuti all’andata e altrettanti al ritorno: “Così facendo non inquino, mi mantengo in forma e risparmio una quarantina di minuti al giorno sui tempo di viaggio casa-lavoro”.

senza-titolo

A cura di Mara Cinquepalmi, Stefano Asprea, Giancarlo Martelli

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina