La Maturità dimezzata: “Ricorderemo per sempre come l’alluvione ci ha cambiati”

Oltre 7mila studenti delle zone colpite hanno svolto solo la prova orale della Maturità. Cosa ha significato per loro questo cambiamento? Come è stata affrontata questa prova particolare? Le nostre telecamere in aula con loro

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ultima modifica 2023-07-20T14:17:27+02:00
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Una modalità nuova, inaspettata, che cambia i piani e i programmi messi a punto nei mesi che hanno preceduto la maturità. La prova solo orale porta con se il "fattore ansia", insidia sempre in agguato quando si affrontano gli esami. Alle Commissioni il compito di tranquillizzare e mettere a proprio agio i maturandi.

Premessa

Come il Visconte di Italo Calvino, la Maturità nelle zone alluvionate quest’anno è stata una prova “dimezzata”. Niente scritti, solo esame orale. E quando un evento arriva a modificare anche uno dei simboli del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, significa che quell’evento ha segnato oltremodo territori, comunità, persone. Anche al di là delle devastazioni e della sofferenza, enormi.

Secondo i dati dell’Ufficio scolastico regionale sono circa 7mila gli studenti (su un totale di oltre 35mila in tutta la regione) che hanno sostenuto la prova di maturità solo con una prova orale, così come stabilito dalla circolare del ministro dell’Istruzione e del Merito emanata qualche settimana dopo l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. Un evento che, solo nelle scuole, ha provocato oltre 15 milioni di euro di anni alle strutture.

Le zone interessate

Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna e un Comune della provincia di Ferrara sono stati i territori interessati dall’ordinanza, corrispondenti a circa il 20% degli studenti che ha sostenuto l’esame di maturità in Emilia-Romagna.

Un cambiamento improvviso

Scuola alluvionata

Il cambiamento improvviso non è certo paragonabile ai danni subiti da abitazioni, imprese, aree agricole, edifici pubblici, ma ha rappresentato per le studentesse e gli studenti, chiamati a confrontarsi con la prova di maturità, un ulteriore elemento destabilizzante che si aggiunge ai danni diretti o indiretti subiti con l’alluvione.

In molti maturandi la reazione è stata soprattutto di sorpresa e smarrimento iniziali, dopo che per un intero anno si erano preparati all’esame secondo una modalità molto diversa.

Il fattore “ansia” è quello che hanno tirato in ballo più spesso: perché se è vero che gli scritti sono da sempre l’ambito in cui si gioca gran parte dell’esame, nel faccia a faccia con la Commissione, senza mediazioni, l’emotività e la tensione rappresentano dei “nemici” insidiosi.

"L’alluvione ci ha cambiati per sempre" - Il video

Emma“Avrei preferito svolgere l’esame nella modalità per la quale ci eravamo preparati tutto l’anno – racconta nel video Emma, studentessa del Liceo Torricelli-Ballardini di Faenza – perché allo scritto hai modo di pensare con calma, con meno pressione e di esprimere meglio te stessa”.

“Personalmente la mia abitazione non è stata toccata dall’alluvione, ma è l’argomento che ci ha accompagnato in tutte queste settimane e si è sentito molto anche durante le prove d’esame”.


Professore“Come Commissione abbiamo cercato di mettere a loro agio i ragazzi- spiega Luca Cortesi, professore di italiano e latino e membro esterno della Commissione d’esame – ma certamente questa modalità ha finito per penalizzare chi vedeva negli scritti, soprattutto nel tema, una opportunità di esprimere sé stesso e i propri pensieri. Una prova esclusivamente orale non offre questa opportunità fino in fondo, per quanto abbiamo cercato di far esprimere i ragazzi nel modo più completo possibile”.


Matteo“Ogni modalità d’esame ha i suoi pro e i suoi contro - dice nel video Matteo, anche lui del Torricelli-Ballardini di Faenza - anche se personalmente, prediligendo matematica come materia, lo scritto mi avrebbe agevolato. Sono tra quegli studenti che ha avuto la casa invasa dall’acqua e per quindici giorni ho inevitabilmente staccato con la scuola per aiutare a casa. Anche per questo penso che anche l’alluvione sia una ulteriore prova di maturità per noi, che avremmo volentieri evitato, ma che ha anticipato di un mese l’esame vero e proprio. Se ripenserò a tutto questo tra dieci anni, sicuramente ricorderò il mio esame, ma ancora di più terrò a mente quanto ci abbia cambiato l’alluvione. Per sempre”.

credits

A cura di Stefano Asprea

Si ringraziano la professoressa Erika Saporetti, le studentesse e gli studenti, tutto il personale del liceo Torricelli-Ballardini di Faenza per la collaborazione e la disponibilità

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