Sospesi nel vuoto a difesa della rupe

Anche i rocciatori esperti in campo con la Regione contro il rischio idrogeologico

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ultima modifica 2023-04-13T14:16:32+01:00
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La "difesa del suolo" si fa anche su una rupe, appesi a una fune e imbracati in tutta sicurezza. Da lì si controlla lo stato della roccia, si ripuliscono le erbacce per poi sigillare le crepe.
E' un lavoro per veri esperti, che la Regione finanzia nell'ambito degli interventi contro il rischio idrogeologico.

Sicurezza del suolo

Icona 2Il cavo in acciaio della linea vita, dove far scorrere i moschettoni, è pronto.

I caschetti, le imbragature e le funi – per scendere o risalire – anche.

La parola d’ordine è “massima sicurezza”, esattamente come per una scalata in montagna. Perché sempre di pareti si tratta, per cui bisogna avere l’attrezzattura adatta (attrezzatura che va periodicamente controllata e sostituita) e un’esperienza solida. Non solo: essendo anche un lavoro, occorre aver fatto specifici corsi di formazione “per lavori su fune”.

Dunque, tutto è pronto: tre rocciatori esperti (d’età compresa tra i 30 e i 40 anni) iniziano a muoversi sulle pareti scoscese della rupe di Linaro, località in comune di Mercato Saraceno, provincia di Forlì-Cesena.

Lavorano “in orizzontale”, in modo da non essere mai uno sopra l’altro, per evitare che la caduta accidentale di un attrezzo colpisca un compagno al di sotto. A monte, in cima alla rupe, c’è sempre un collega che sorveglia e gestisce il passaggio degli strumenti.

rocciatori 2

Icona 3A più riprese, i tre rocciatori si sono calati sulla rupe. Prima hanno spruzzato il diserbante (per poter eliminare la vegetazione spontanea), poi ripulito le pareti dagli spini e dal verde e, successivamente, effettuato sigillature delle crepe.

Hanno preso il via, dunque, dalla rupe di Linaro una serie di nuovi interventi – finanziati dalla Regione con uno stanziamento complessivo di 120mila euro – contro il rischio idrogeologico, che riguardano alcune località del comprensorio cesenate. In azione, tra dicembre 2022 e gennaio 2023, a Linaro, i rocciatori esperti dell’impresa Ambrogetti srl di Alfero, in comune di Verghereto. I lavori, che rientrano nel Programma regionale 2022/2023, proseguono fino alla primavera 2023 per risolvere criticità presenti in altri siti, e precisamente in località Borello (comune di Cesena) e in località Corneto, in comune di Verghereto.

Linaro, comune di Mercato Saraceno (FC): luogo antico e fragile

Linaro

Linaro

Un antico borgo medioevale arroccato su una parete scoscesa, rocciosa. Giù, in fondo, scorre il torrente Borello.

Benvenuti nell’abitato di Linaro: un luogo ricco di fascino, il cui nome, che deriva da latino, significa “terra che produce il lino”.

Negli anni ‘80 del secolo scorso, dopo rilievi e indagini da parte degli uffici tecnici regionali, l’abitato viene inserito tra quelli da “consolidare”, come indicato dalla normativa.

La rupe su cui sorge Linaro è costituita infatti da strati di pietra arenaria alternati a strati marnosi, con una stratificazione “sub-verticale rovesciata” come direbbero i geologi.

Di fatto, una conformazione fortemente instabile.

Il deterioramento della scarpata, esposta agli agenti atmosferici, ha causato e causa il crollo di masse rocciose, con il conseguente arretramento del ciglio. E questo mette inevitabilmente a rischio case ed edifici di Linaro.

A partire dal 1989, vengono realizzati dalla Regione diversi interventi di consolidamento della rupe: dalla costruzione di un muro di sponda ai piedi della parete al rivestimento della parete stessa con cemento, ai drenaggi. Obiettivo, mettere in sicurezza l’abitato sulla base di un progetto generale, dall’importo complessivo di oltre un miliardo di vecchie lire.

È l’Ufficio di Forlì-Cesena dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile a curare periodicamente la manutenzione delle opere realizzate con interventi sulla parete rocciosa; interventi che consistono prevalentemente nel rimuovere la vegetazione, che cresce spontanea, e nel riparare fratture e crepe.


La difesa di altre realtà “fragili” della Romagna

Civitella di Romagna

A 30 km. da Forlì e a 40 km. da Cesena, dove la valle si restringe nel medio corso del fiume Bidente, sorge Civitella di Romagna. Anche qui è stato realizzato un altro intervento interessante, sempre diretto dai tecnici dell’Ufficio di Forlì-Cesena dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile. Obiettivo, consolidare due tratti critici delle mura di cinta: si è trattato della seconda tranche di interventi finanziati dalla Regione con 220mila euro, per completare la messa in sicurezza del borgo storico.

Anche qui sono intervenuti rocciatori esperti (ditta Tecnorock srl). È stato consolidato il sistema fondale del muro, tramite la realizzazione di una trave in cemento armato connessa al piede del muro già esistente, ancorata alla roccia con micropali e tiranti.

Civitella di Romagna 2

Nel rispetto della valenza paesaggistica del sito, gli elementi in cemento armato sono stati rivestiti in pietra.

Opere, queste, seguite a un precedente intervento (effettuato con altre risorse regionali) sul versante a nord dell’abitato: qui è stato eseguito un rafforzamento corticale tramite la posa di reti e funi metalliche e la chiodatura nella parete del pendio.

Un altro intervento particolare, e inusuale, ha riguardato il cimitero di Giaggiolo, nei pressi di Civitella, interessato da un movimento franoso.

Il “corpo loculi” rischiava di crollare, per cui è stato letteralmente sollevato: sono state così consolidate le fondazioni e “raddrizzata”  l’intera struttura con martinetti idraulici.

Protezione del suolo, cosa significa?

Protezione del suolo, cosa significa?

Spesso, quando si parla di “difesa del suolo” o di “protezione del suolo”, ci si riferisce alle opere di difesa che vengono realizzare per far fronte ai fenomeni di dissesto idrogeologico. Ma cosa vuol dire veramente proteggere il suolo? La Commissione europea ha approvato nel 2021 la Strategia per il suolo per il 2030 (in inglese), con cui ha definito un quadro e misure concrete per proteggere e ripristinare i suoli e garantire che siano utilizzati in modo sostenibile. L’obiettivo è garantire che, entro il 2050, tutti gli ecosistemi terrestri siano in buona salute.

Sono otto le principali minacce che affliggono i suoli in Europa: l’erosione, la diminuzione della materia organica, la contaminazione, la salinizzazione, la compattazione, la diminuzione della biodiversità, l’impermeabilizzazione, le inondazioni e gli smottamenti.

Dall’inizio degli anni Settanta, la Regione Emilia-Romagna è impegnata nella raccolta di dati relativi al proprio territorio. La grande quantità di dati raccolti ha consentito di elaborare numerose carte e approfondimenti sui suoli della regione che ne illustrano lo stato attuale (anche in riferimento alle “otto minacce”) e consentono di pianificare interventi mirati

Roccia

A cura di

A cura di: Chiara Vergano, Stefano Asprea

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