Vanessa Roghi è storica della scuola e della cultura, ricercatrice indipendente ed è stata Bodini Fellow presso l’Italian Academy della Columbia University (2020-2021). Si occupa di storia dell’educazione e della parola come strumento di emancipazione, con una produzione saggistica che spazia dalla pedagogia alla storia sociale. Ha pubblicato con Laterza La lettera sovversiva (2017), Piccola città (2018), Lezioni di fantastica (2020) e Il passero coraggioso; con Mondadori Eroina (2022) e il prossimo La parola femminista (2024); per Sellerio Un libro d’oro e d’argento (2023). I suoi lavori indagano le trasformazioni culturali e scolastiche italiane attraverso figure come don Milani, Gianni Rodari e Mario Lodi.

Credits foto: Alberto Novelli

Emozioni, inclusione e partecipazione: speech di Vanessa Roghi
“Partecipare per immaginare, uscirne insieme!”

20 ottobre 2025

Partecipazione è la parola chiave dell’intervento. Per capirla, la coordinatrice dell’evento parte dagli Stati Generali. Quelli della storia. Quelli nati in Francia nel 1302 che riunivano clero, nobiltà e terzo Stato, per arrivare a dire che ancora oggi, spesso, ragazze e ragazzi si sentono come il terzo Stato, ascoltati poco o per niente, ancora esclusi dai processi decisionali.
Partecipare è prendere parte, condividere responsabilità, discutere le scelte, immaginare insieme un mondo migliore. “Il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia.” Cita Don Milani e l’articolo 3 della Costituzione italiana che affida alla Repubblica il compito di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono a ciascuno di partecipare pienamente alla vita del Paese”. Questo- dice Roghi- vale anche per la scuola, che non dovrebbe essere il luogo di cura solo dei sani respingendo i malati. Gli asili di Reggio Emilia sono nati dall’impegno delle mamme che volevano costruire una scuola capace non solo di istruire, ma di educare all’immaginazione. Come diceva Rodari, niente è più serio dell’immaginazione. Immaginare, in fondo, significa partecipare, uscirne insieme. Avete la fortuna di vivere in una regione come l’Emilia-Romagna, che crede nella partecipazione dei giovani e ha creato strumenti di rappresentanza che, pur migliorabili, già oggi vi danno voce. Abbiamo qualcosa da cui partire!