Aggiornamento del parere scientifico sui rischi per la salute umana legati alla presenza di perclorato negli alimenti
Update of the Scientific Opinion on the risks for human health related to the presence of perchlorate in food
10 giugno 2025
Contaminants – Contaminanti
La Commissione Europea ha richiesto ad EFSA di aggiornare la valutazione dei rischi per la salute umana legati alla presenza di perclorato negli alimenti del 2014. Il perclorato è un contaminante di origine naturale e antropica, altamente solubile in ambienti acquosi e non-acquosi, presente negli alimenti e nell’acqua potabile, che inibisce competitivamente l’assorbimento di iodio nella tiroide, influenzando negativamente la funzione tiroidea.
Fonti di contaminazione da perclorato
Le fonti di contaminazione da perclorato includono sia fonti naturali che antropiche, con le attività umane che rappresentano la principale causa di contaminazione, mentre negli alimenti e nell'acqua potabile è principalmente attribuibile a industrie militari, aerospaziali e prodotti chimici come fertilizzanti ed esplosivi
Lo studio di EFSA
Al fine di ottenere nuove informazioni rilevanti dopo la pubblicazione del parere del gruppo di esperti del Panel CONTAM (Contaminanti nella Catena Alimentare) risalente al 2014, EFSA ha condotto una nuova ricerca sistematica sugli studi pubblicati in letteratura. I 40.356 risultati analitici raccolti da EFSA dal 2016 al 2022 permettono di stabilire un’assunzione giornaliera tollerabile (TDI) di perclorato di 1.4 µg/kg di peso corporeo al giorno, basata sull’inibizione dell’assorbimento dello iodio da parte della tiroide in adulti sani. L’analisi ha considerato l’esposizione cronica e a breve termine, evidenziando che la maggior parte delle popolazioni è al di sotto della TDI tranne alcuni gruppi di infanti (neonati, bambini allattati al seno, e bambini allattati con latte artificiale). Tuttavia, il grande divario fra l’esposizione alimentare “lower bound” (limite inferiore) e “upper bound” (limite superiore), che rappresentano, rispettivamente, la più bassa e la più alta stima dell’esposizione ad una sostanza, rende incerta questa conclusione per i gruppi di infanti al di sopra della TDI.
In conclusione, EFSA ritiene che siano necessarie più informazioni riguardo alla concentrazione di perclorato nel latte umano nella popolazione europea e che una miglior caratterizzazione dei possibili effetti di una riduzione dell’assorbimento di iodio causata dal perclorato in popolazioni con carenza di iodio aiuterebbe a ridurre le incertezze degli attuali dati. La riduzione dell’assunzione giornaliera tollerabile da 3 µg/kg di peso corporeo al giorno, valutata nella precedente opinione, a 1.4 µg/kg di peso corporeo al giorno, evidenzia la necessità di utilizzare modelli statistici più aggiornati per valutare i rischi per la salute associati a sostanze chimiche negli alimenti.
Il parere sul sito di EFSA