Molecole di origine microbica: potenziali additivi green per l’active packaging
Progetto vincitore delle borse Europass 2024 a cura di Viola Papiani, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
L'inquinamento ambientale, la crescente resistenza antimicrobica e i rischi legati all’utilizzo di additivi chimici rappresentano sfide cruciali per la filiera agroalimentare. Il progetto sviluppato con la borsa di ricerca Europass ha puntato a sviluppare rivestimenti antimicrobici, affrontando così le problematiche legate alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità.
Sono state inizialmente condotte prove esplorative sull'attività antimicrobica di diversi ceppi di batteri lattici (L. plantarum, L. casei, Leuconostoc mesenteroides) e lieviti (Wickerhamomyces anomalus), per identificare candidati con il miglior potenziale contro patogeni alimentari come Listeria monocytogenes, Salmonella spp., Escherichia coli e Staphylococcus aureus.
Le cellule dei ceppi batterici sono state testate direttamente per attività antagonista nei confronti dei patogeni citati, unitamente al filtrato del brodo di coltura nel quale sono cresciuti. I metaboliti con attività battericida e/o batteriostatica sono stati selezionati per ulteriori analisi, tra cui la determinazione della minima concentrazione inibente (MIC) e della minima concentrazione battericida (MBC).
Il filtrato batterico selezionato è stato successivamente integrato in una formulazione a base di alginato per la creazione di un film attivo antimicrobico. Sono state testate diverse concentrazioni di polimeri e ingredienti, ottenendo risultati promettenti in termini di attività antimicrobica.
I film attivi sono stati valutati in vitro tramite disk diffusion assay per verificarne l’efficacia, e successivamente applicati in vivo su frutta e ortaggi.
Per quanto riguarda il lievito Wickerhamomyces anomalus, anch'esso è stato esplorato per le sue proprietà antimicrobiche, ma saranno necessari studi aggiuntivi per stabilirne la sicurezza e la regolamentazione per l'eventuale consumo umano, a differenza dei batteri lattici, già riconosciuti come GRAS (Generally Recognized as Safe).
Le prospettive future includono ulteriori test di shelf-life per confermare l'efficacia di queste soluzioni filmogene, con l'obiettivo di sviluppare rivestimenti sostenibili e sicuri per prolungare la conservabilità degli alimenti.