Dialoghi strategici sul futuro dell’agricoltura Le indicazioni del rapporto finale per la prossima PAC
Il 4 settembre, a un anno dall’annuncio della Presidente Von der Leyen nello Stato dell’Unione 2023, è stato pubblicato il Report finale dei Dialoghi Strategici sul futuro dell’agricoltura in cui i principali portatori di interesse del settore agroalimentare hanno elaborato una visione comune sul futuro dell’agricoltura europea. L’obiettivo dei Dialoghi era fornire indicazioni per risolvere le criticità che pesano sull’agricoltura europea e dare risposta alle variegate richieste emerse dalle manifestazioni e dalle proteste degli agricoltori che hanno segnato l’inizio del 2024.
Mediante una serie di principi guida e raccomandazioni destinate alla Commissione e agli Stati membri, i Dialoghi ambiscono a tracciare un percorso di trasformazione verso un nuovo sistema agroalimentare socialmente responsabile, redditizio e sostenibile che sia competitivo sul mercato interno e globale.
Per reagire alle trasformazioni sociali dovute alla triplice sfida planetaria - cambiamento climatico, inquinamento e perdita di biodiversità - e alle tensioni geopolitiche, viene richiamata la necessità di assumere decisioni significative in cui il contemperamento dei diversi interessi in gioco e la valutazione del l’impatto economico sociale e ambientale siano considerati elementi imprescindibili.
Partendo dal presupposto che l’agricoltura è connaturata dalle diversità strutturali, climatiche e socioeconomiche che portano inevitabilmente a contraddizioni e tensioni interne, la strategia delineata dai Dialoghi punta alla depolarizzazione e al metodo del confronto al fine di trovare un compromesso tra interessi confliggenti.
La chiave individuata dai Dialoghi per raggiungere questo risultato è una nuova «cultura della cooperazione» che riflette la determinazione a collaborare per garantire una giusta transizione massimizzando i benefici per gli operatori, a partire da un adeguato reddito, e per la collettività. Sul piano territoriale, la cooperazione tra comunità urbane e rurali assume un ruolo essenziale per ripristinare la coesione sociale supportando la stabilità politica e democratica.
La cooperazione riguarda, in primo luogo, la governance. Secondo le indicazioni del rapporto, la Commissione europea dovrebbe istituire un Consiglio europeo sull’agroalimentare (European board on agrifood - EBAF) dove le Istituzioni UE, insieme alle organizzazioni di categoria, alle associazioni della società civile, al mondo della ricerca possono discutere su base regolare le strategie necessarie per rendere il settore agroalimentare più sostenibile e resiliente.
All’interno della filiera agroalimentare, la cooperazione è essenziale per ridistribuire il valore lungo l’intera filiera garantendo redditi dignitosi per tutti gli altri attori e prezzi accessibili per i consumatori. Il Dialogo, perciò, raccomanda alla Commissione e agli Stati membri di incoraggiare gli agricoltori e altri attori della filiera ad aderire ad iniziative di cooperazione come le Organizzazioni di produttori e le associazioni di Organizzazioni di produttori; in aggiunta, in linea con l’art. 210 bis del Regolamento UE 1308/2013, incentiva a promuovere gli “accordi di sostenibilità” finalizzati a ricompensare gli attori per l’impegno e gli investimenti nella transizione sostenibile. E’ inoltre necessario rafforzare la posizione dell’agricoltore nella catena del valore bilanciando i rapporti di potere nella filiera mediante un quadro legislativo adeguato per contrastare le pratiche commerciali sleali.
In un’economia di mercato responsabile, accanto al riequilibrio della distribuzione del valore nella filiera, è necessario incrementare il sostegno finanziario pubblico e privato per gli operatori che vogliano contribuire attivamente alla transizione verso un’agricoltura sempre più sostenibile e resiliente rispetto ai cambiamenti climatici. A tal proposito, i Dialoghi promuovono il rafforzamento di partenariati pubblico-privati per garantire ulteriori investimenti nel campo dell’innovazione che riveste un ruolo fondamentale nel facilitare e accelerare il cambiamento del settore.
Per quanto concerne il sostegno pubblico, i Dialoghi tratteggiano i contorni di una futura Politica agricola comune (PAC) maggiormente “adatta allo scopo” tenendo anche contro del futuro allargamento della UE. I pagamenti diretti del primo pilastro sono il punto di partenza per modificare l’attuale PAC in quanto, a causa del mancato collegamento tra misure e obiettivi, risultano inefficaci sul piano della sostenibilità. In aggiunta, la correlazione tra pagamento e adempimento dei requisiti ambientali imposti, poco adattabili e flessibili a fronte degli imprevedibili eventi climatici, ha incrementato la complessità dell’attuazione.
Secondo i Dialoghi, la futura PAC dovrebbe, perciò, ridurre l’eccessivo carico burocratico e gli oneri di rendicontazione che gravano sulle spalle degli agricoltori e degli Stati membri migliorando la proporzionalità delle misure, senza rinunciare agli elevati standard di protezione ambientale, della salute dei consumatori e di benessere animale.
Dal punto di vista finanziario, la PAC post 2027 dovrebbe concentrarsi essenzialmente sull’erogazione di un supporto socioeconomico riservato agli agricoltori attivi che risultino averne maggiormente bisogno individuati sulla base di una metodologia standardizzata che misura la redditività economica; inoltre, dovrebbe rafforzare i pagamenti mirati alla remunerazione e promozione dei risultati ambientali positivi, del benessere animale e delle condizioni favorevoli per le aree rurali, come gli ecoschemi e i pagamenti agroambientali.
Per supportare i costi sostenuti dagli agricoltori nella transizione verso pratiche agricole sostenibili, i Dialoghi raccomandano l’istituzione di un fondo dedicato al settore agroalimentare per la transizione giusta (Agrifood Just Transition Fund - AJTF), esterno e complementare alla PAC.
Nel complesso, la principale indicazione dei Dialoghi risiede nell’individuazione di un metodo da adottare per delineare politiche e misure in grado di incentivare e promuovere la transizione verso un settore agroalimentare sostenibile, resiliente e competitivo nel lungo termine.
In base alle dichiarazioni della presidente Von der Leyen in occasione della presentazione del rapporto finale, i principi e le raccomandazioni emerse dai Dialoghi saranno la base di partenza per la definizione, da parte della Commissione Europea, della nuova visione per l’agricoltura e l’alimentazione la cui uscita è attesa entro i primi 100 giorni del nuovo mandato.
Nella foto: la conferenza stampa di presentazione. Copyright: European Commission
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