Delegazione presso l'UE: Europass

Il quadro normativo europeo per le nuove tecniche genomiche

Il focus del nuovo approfondimento sono le nuove tecniche genomiche e il quadro normativo europeo di riferimento. Sullo stesso tema, Europass ha promosso un seminario nell'ambito del ciclo di webinar dedicato alla strategia UE Farm to Fork. Autore: Team Europass, 02/11/2022

A livello europeo, l’utilizzo e la coltivazione di colture geneticamente modificate (OGM) è disciplinato dalla direttiva 2001/81/CE, una legislazione che ha più di venti anni e che era stata pensata soprattutto per normare l’uso di organismi transgenici, ovvero organismi o colture il cui genoma è stato modificato con l’inserimento di geni provenienti da altre specie.

In base a questa direttiva, in Europa non è possibile coltivare colture OGM se non per scopi sperimentali in contesti confinati e controllati. Risulta invece possibile, previa autorizzazione da parte della Commissione Europea, importare ed utilizzare per l’alimentazione animale colture OGM provenienti da paesi extra UE, come avviene ad esempio per il mais e la soja OGM utilizzati per l’alimentazione zootecnica.

A partire dal 2001 si è però registrato un rapido sviluppo delle tecniche di ingegneria genetica che si sono sempre più concentrate su metodi di editing di precisione del genoma delle colture sfruttando la variabilità genetica all’interno di una stessa specie (cisgenesi/intragenesi) e nuove tecnologie di intervento. Questo insieme di nuove tecniche genomiche intraspecifiche vengono chiamate New Genomic Techniques (NGT), in Italia conosciute anche come TEA, Tecniche di Evoluzione Assistita.

Una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2018, a seguito di un ricorso di un’associazione di agricoltori francesi, ha stabilito che anche per le Nuove Tecniche Genomiche, nonostante non si faccia ricorso alla transgenesi, si deve applicare la direttiva del 2001, impedendo di fatto la diffusione e la coltivazione, non confinata, dei risultati applicativi.

Alla luce di questa sentenza il Consiglio UE nel 2019 ha chiesto alla Commissione Europea di realizzare uno studio per verificare l’adeguatezza della normativa vigente rispetto agli sviluppi e alle potenzialità applicative delle Nuove Tecniche Genomiche.  Lo studio, che si compone anche di un parere di EFSA, è stato pubblicato dalla Commissione nell’aprile del 2021. I principali esiti dello studio sono:

  • la legislazione vigente non pare idonea a normare alcune NGT e deve essere adattata al progresso scientifico e tecnologico che si è avuto negli ultimi venti anni;
  • in molti casi la mutagenesi mirata e la cis-genesi comportano lo stesso livello di rischio per consumatori ed ambiente delle tecniche di selezione convenzionali;
  • non pare giustificato applicare diversi livelli di supervisione autorizzativa a prodotti simili con livelli di rischio simili;
  • i prodotti NGT hanno il potenziale per contribuire alla sostenibilità dei sistemi agroalimentari, in linea con gli obiettivi del Green Deal Europeo e della strategia Farm to Fork;
  • vanno condotti approfondimenti per colmare alcune lacune e limiti di conoscenza e vanno compiuti maggiori sforzi per informare e coinvolgere il pubblico sulle NGT

Sulla base degli esiti dello studio e del mandato del Consiglio UE, la Commissione ha quindi avviato uno studio di impatto ed una consultazione pubblica in vista della definizione di una proposta normativa che aggiorni il quadro definito dalla direttiva 2001/81/CE con particolare riferimento alle colture prodotte con tecniche di editing genetico e cisgenesi. La consultazione pubblica si è chiusa il 22 luglio mentre lo studio di impatto è ancora in corso. La Commissione prevede di pubblicarlo nel secondo quadrimestre 2023 insieme ad una eventuale proposta di nuova legislazione da sottoporre poi al vaglio del Consiglio UE e del Parlamento Europeo.

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ultima modifica 2023-09-14T14:35:33+02:00
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