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Introduzione

Mercoledì 17 settembre si è tenuto a Roma l’evento “Restoration Economy: le imprese protagoniste della riqualificazione dei territori”, promosso dal Nature Positive Network, un'iniziativa di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po nata per stimolare e promuovere un’economia che integri la tutela della biodiversità e il ripristino degli ecosistemi nei modelli di sviluppo imprenditoriale.

L’evento ha rappresentato un momento di sintesi e confronto sui risultati di un anno di attività del Network: è stato presentato il rapporto “Verso  un’economia Nature Positive” che evidenzia come la perdita di funzionalità degli ecosistemi incida negativamente sulle filiere produttive, riducendo la resilienza dei territori e aumentando la vulnerabilità ai cambiamenti climatici.

Il documento sottolinea l’urgenza di un cambio di paradigma: le imprese non possono più considerare la natura come un fattore esterno, ma devono diventare attori attivi nella rigenerazione del Capitale Naturale. Lasciare inalterata l’attuale traiettoria di degrado significherebbe una perdita di circa 57 miliardi di euro annui a livello comunitario e di 2,2 miliardi per l’Italia con un valore cumulato al 2050 di 1.700 miliardi per l’Ue  e circa 60 miliardi per l’ Italia.

Il rapporto sottolinea come il settore privato possa e debba svolgere un ruolo determinante nella transizione verso una “nature positive economy”, integrando la biodiversità nelle strategie aziendali, nei sistemi di rendicontazione e nei processi decisionali. L’accesso a strumenti finanziari dedicati e la collaborazione tra attori pubblici e privati sono stati indicati come leve fondamentali per accelerare questo processo. La Restoration Economy infatti non è solo una necessità ambientale, ma anche un’opportunità economica e sociale, capace di generare valore condiviso e duraturo per i territori e le comunità.

L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che hanno illustrato le strategie in atto per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripristino, che gli Stati Membri dovranno mettere a punto entro settembre 2026 in linea con gli obiettivi del Regolamento europeo sul Ripristino della Natura. Quest’ultimo impone agli Stati membri di recuperare il buono stato ecologico degli ecosistemi degradati entro scadenze fissate al 2030, 2040 e 2050.

Per approfondire

Video dell'evento

Rapporto “Verso  un’economia Nature Positive”

Nature Positive Network

Ultimo aggiornamento: 23-09-2025, 15:40