Introduzione
Presentato a Roma lo scorso 30 luglio il quarto Rapporto ISPRA sul “Dissesto idrogeologico in Italia” – Edizione 2024. L'indagine fornisce un quadro di dati ed informazioni sui fenomeni avvenuti nel triennio 2022-2024, in particolare su frane, alluvioni, valanghe, erosione costiera e indicatori di rischio per l’intero territorio nazionale.
In generale i cambiamenti climatici determinano un incremento della frequenza delle piogge intense e concentrate, con conseguente aumento delle frane superficiali, delle colate rapide di fango e detriti, delle alluvioni, incluse piene rapide e improvvise, con impatti anche su territori storicamente meno esposti.
Il triennio 2022-2024 è stato segnato da eventi idro-meteorologici di eccezionale intensità:
- le esondazioni diffuse lungo le aste fluviali principali e secondarie nelle Marche (settembre 2022);
- le colate rapide di fango e detrito nell’isola di Ischia (novembre 2022);
- le alluvioni in Emilia-Romagna (maggio 2023);
- le precipitazioni in Valle d’Aosta e Piemonte settentrionale (giugno 2024).
Rischio frane
Secondo i dati aggiornati dell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (IFFI) l’Italia si conferma tra i Paesi europei più esposti al rischio frane. Il Progetto IFFI è realizzato dall’ISPRA e dalle Regioni e Province Autonome, fornisce un quadro dettagliato sulla distribuzione dei fenomeni franosi sul territorio italiano.
Ad oggi gli eventi franosi censiti sul territorio nazionale sono stati 636.000: un insieme di dati che foniscono una base conoscitiva fondamentale per la valutazione della pericolosità da frana dei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI), per la programmazione e progettazione degli interventi di difesa del suolo e delle reti infrastrutturali ed predisporre i Piani di Emergenza di Protezione Civile.
Inoltre, circa il 28% di questi fenomeni è caratterizzato da una dinamica estremamente rapida e da un elevato potenziale distruttivo, con conseguenze spesso drammatiche, inclusa la perdita di vite umane. Nel 2024 la popolazione a rischio frane in Italia è complessivamente pari a 5,7 milioni di abitanti, di cui 1,28 milioni residenti in aree a maggiore pericolosità, pari al 2,2% della popolazione totale.
Mutamenti costieri
Gli interventi di protezione delle coste e ripascimento hanno mitigato la situazione del dissesto costieri. E' tra il 2006 ed il 2020 che gli oltre 1.890 km di spiagge hanno subito cambiamenti significativi, con alterazioni dell’assetto della linea di riva superiori a 5 m, pari a circa il 23% dell’intera costa italiana, ovvero al 56% delle sole spiagge, con 965 km che risultano in avanzamento e 934 km in erosione. Il Rapporto dunque evidenzia un’inversione di rotta ed una prevalenza della lunghezza dei tratti di costa in avanzamento su quelli in erosione di circa 30 km.
Per approfondire
Ultimo aggiornamento: 07-08-2025, 11:41