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Riordino del settore dei giochi

Il parere delle Regioni sul decreto legislativo che regola il settore dei giochi a distanza

Giovedì 25 gennaio in sede di Conferenza Unificata la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha dato il via libera all’intesa sullo schema di decreto legislativo recante “Disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza, ai sensi dell’articolo 15 della legge 9 agosto 2023, n. 111 (riforma fiscale), con le osservazioni riportate in un documento consegnato al Governo.

Lo schema di decreto legislativo, approvato  in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 19 dicembre, definisce il quadro regolatorio di fonte primaria della disciplina dei giochi pubblici ammessi in Italia e in particolare di quelle relative ai giochi a distanza. La Conferenza auspica che il nuovo decreto legislativo integri la disciplina vigente in termini di mantenimento, superamento o adeguamento, con semplificazioni e trasparenza, nonché nel rispetto della piena tutela dei soggetti più vulnerabili e della prevenzione dei disturbi da gioco d’azzardo e da gioco minorile.

Il testo anticipa anche che le disposizioni relative ai giochi pubblici raccolti attraverso rete fisica saranno contenute in un successivo decreto legislativo emanato dopo la definizione di una apposita intesa programmatica al riguardo tra Stato, Regioni e Enti locali. Relativamente ai giochi "fisici" la Conferenza delle Regioni ha quindi chiesto di istituire un tavolo di lavoro al fine di condividere i contenuti dello schema di decreto legislativo. Stante il ruolo e le responsabilità delle Regioni e dalle Province autonome sul tema dei punti delle reti fisiche del gioco e in materia di tutela della Salute, le Regioni hanno anticipato al Governo che chiederanno una compartecipazione regionale sia al canone di concessione dei punti delle reti fisiche del gioco, che sul provento del gioco al netto delle vincite erogate e degli aggi.

La situazione in Italia

Il documento delle Regioni riporta alcuni dati relativi alla situazione del gioco d'azzardo in Italia: nel 2022, la raccolta complessiva da gioco d’azzardo è stata di 136 miliardi di euro, con un aumento del 292% dal 2006 al 2022. Con riferimento alla sola rete fisica, nel 2022 la raccolta da gioco sul territorio nazionale è stata di 63 miliardi di euro, mentre la raccolta da gioco su rete telematica si è attestata nel 2022 a 73 miliardi di euro, con un aumento del 373% rispetto al 2012. La raccolta su rete fisica è risultata superiore a quella su rete telematica sino al 2020, anno delle restrizioni alla mobilità e al gioco d’azzardo in luoghi fisici dovute alla pandemia da Covid-19, quando la tendenza si è invertita e, per la prima volta, la raccolta da gioco online ha superato quella da gioco fisico.

Per quanto riguarda il livello di rischio di problematicità, secondo il test di screening Problem Gambling Severity Index (PGSI), adattato e validato per l'Italia, il 13% (oltre 2milioni e mezzo di persone) dei giocatori presenta caratteristiche di gioco potenzialmente a rischio: si tratta di giocatori che, ad esempio, hanno giocato somme di denaro maggiori rispetto a quanto potevano permettersi di perdere, che hanno preso in prestito denaro o venduto qualcosa per realizzare somme destinate al gioco o che si sono sentiti in colpa per il loro modo di giocare o per le conseguenze del proprio gioco. Tra i giovani, il 57% degli studenti tra i 15 e i 19 anni (quasi 1 milione 500mila) afferma di aver giocato d’azzardo nella propria vita e il 51% (1 milione 300mila) nel corso dell’anno. Entrambi i valori sono i più alti mai registrati dal primo anno di rilevazione. Circa 67mila studenti presentano un profilo di gioco definibile “problematico” e quasi 130mila “a rischio”. 

Al tema del gioco d’azzardo on line si associa quello del gaming (il gioco ludico interattivo sul cloud); nel 2019, infatti, l’OMS ha definito un nuovo profilo di rischio in riferimento alla questione minorile: la gaming addiction o gaming disorder. In sostanza, si sta verificando una convergenza tra il gioco d’azzardo tecnologico e il gaming, fino al diffondersi di una vera e propria patologia. Questo perché nel gaming, autorizzato ai minori perché non si vince denaro, il denaro serve per proseguire nel gioco. Il meccanismo di stimolo, rinforzo, reazione, è quindi assolutamente similare a quello del gioco d’azzardo. Sul piano sanitario esistono oggi ampie evidenze sulla possibilità che l’internet gaming possa evolvere nel senso di una vera e propria dipendenza. 

Per approfondire

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ultima modifica 2024-01-30T16:29:57+02:00
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