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Benessere equo e sostenibile

Secondo la Relazione pubblicata dal Ministero Economia e finanza migliorano gli indicatori relativi al mercato del lavoro, ma peggiorano povertà e diseguaglianze.

Mercoledì 6 marzo 2024 il Ministero dell’Economia e delle finanze ha pubblicato la Relazione 2024 sugli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES). La settima edizione della relazione, trasmessa alle competenti commissioni parlamentari, è suddivisa in tre capitoli, dedicati rispettivamente alla presentazione degli indicatori di benessere e dei principali risultati degli anni precedenti, alle misure previste dalla legge di bilancio 2024 in relazione a tali indicatori, e ad un’analisi statistica degli stessi con previsione del loro andamento nel periodo 2023-2026.

Di seguito si riportano i principali dati della Relazione rispetto ai 12 indicatori utilizzati.

  • Reddito disponibile lordo corretto (RDLC) pro capite nominale: continua a muoversi lungo il sentiero di crescita che si era temporaneamente interrotto nel 2020 ed era ripreso nel 2021. Tenendo conto dell’inflazione e considerando il 2019 come anno base, nel 2023, a fronte di una crescita del PIL pro capite reale di 4,0 punti percentuali, si prevede una variazione nulla.
  • Disuguaglianza del reddito netto (S80/S20): è il rapporto fra l’ammontare del reddito disponibile equivalente del quinto di popolazione con il reddito più alto e quello del quinto con il reddito più basso. Per il 2022, la stima macroeconomica dell’Istat si attesta a 5,8 (in lieve peggioramento).
  • Povertà assoluta: ha raggiunto nel 2022 i livelli più elevati dal 2014: 8,3% a livello familiare (+2,1%) e 9,7% a livello individuale (+2,8%). Al contempo, l’intensità della povertà, che segnala “quanto poveri sono i poveri”, si è attestata, invece, sul valore più basso dall’inizio della serie storica (18,2%). Per il 2025, anno in cui vengono meno alcune misure transitorie previste dalla legge di Bilancio 2024 (come la Social Card e l’esonero contributivo parziale per i lavoratori dipendenti e l’esonero contributivo totale per le lavoratrici madri) si stima un lieve peggioramento dell’indicatore (8,4%). 
  • Speranza di vita in buona salute: si è ridotta di 0,4 anni nel 2022. Tale contrazione, sommata a quella osservata nel 2021, ha spinto l’indicatore su livelli (60,1 anni) inferiori al 2020. La relazione stima tuttavia un incremento cumulato dell’indicatore speranza di vita in buona salute pari a 0,6% nel periodo 2023-2026 rispetto al 2022.
  • Eccesso di peso standardizzato (EP): nel 2022 registra una sostanziale stabilità imputabile ad una dinamica differenziata tra generi (+0,3% e -0,2% rispettivamente per donne e uomini). Il gap di genere, a sfavore degli uomini, raggiunge il punto di minimo della serie storica 2007-2022. Per il periodo 2023-2026 si prefigura una sostanziale stabilità dell’indicatore rispetto al 2022 (con una variazione negativa cumulata di -0,1%). 
  • Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione: nel 2022 registra l’11,5%, il livello più basso registrato dal 2018, con un gap di genere, anche in questo caso a favore delle donne, di 4,5 punti percentuali. La riduzione è dovuta soprattutto a una riduzione della quota di individui non occupati che abbandonano il sistema di istruzione e formazione. Per il periodo 2023-2026, si prevede una sostanziale stabilità dell'indicatore.
  • Tasso di mancata partecipazione: rappresenta una misura più ampia del tasso di disoccupazione in quanto tiene conto degli inattivi disponibili; per quest’indicatore si registra nel 2022 un valore pari al 16,2% (19,6 e 13,5 rispettivamente per le donne e per gli uomini), con un miglioramento di 3,5 punti percentuali rispetto al 2018, accompagnato da una riduzione del gap di genere di 0,8 punti percentuali. I dati disponibili per il 2023 e le previsioni per il triennio 2024-2026 indicano la prosecuzione di una dinamica positiva per il mercato del lavoro e una riduzione del gap di genere a 5,6 punti percentuali nel 2026.
  • Occupazione relativa delle madri (ORM): è il rapporto tra il tasso di occupazione delle madri tra i 25 e i 49 anni con almeno un figlio in età prescolare e l’occupazione delle madri senza figli della stessa fascia d’età. Nel 2022 si conferma la tendenza al peggioramento che ha caratterizzato il biennio pandemico, sebbene con intensità più ridotta (-0,5 punti percentuali). 
  • Indice di criminalità predatoria: dopo la drastica riduzione osservata nel primo anno della pandemia, a seguito delle misure restrittive adottate per contenerla, nel 2021 e nel 2022 si osserva una tendenza al peggioramento; tuttavia, l’indicatore anche nel 2022 permane su livelli inferiori a quelli osservati prima della pandemia.
  • Indice di efficienza della giustizia civile: è la durata media effettiva in giorni dei procedimenti civili definiti nei tribunali ordinari. Dopo sei anni di riduzione ininterrotta, nel biennio 2021-2022 è risultato in crescita (+3,3% rispetto al 2020). Il numero complessivo dei procedimenti iscritti nel 2022 è in lieve crescita (+1,9%). 
  • Emissioni di CO2 e altri gas climalteranti: nel 2021 si è verificato un aumento (8,7%) imputabile alla ripresa dell’attività economica successiva al crollo osservato nel 2020, mentre nel 2022 le emissioni complessive sono risultate stabili (+0,1%). Nel 2023 le emissioni pro capite sono attese riportarsi sotto la soglia delle 7 tonnellate, valore conseguito finora solo nel 2020. Nel triennio 2024-2026 le emissioni complessive sono previste in ulteriore riduzione in ciascun anno (in termini pro capite risultano in lieve riduzione solo a partire dal 2025). La contrazione complessiva è riconducibile alle minori emissioni dell’industria in senso stretto, che compensa l’incremento stimato per i servizi e le costruzioni.
  • Indice di abusivismo edilizio: ottenuto come rapporto tra le abitazioni costruite legalmente e quelle illegali, sulla base del dato provvisorio del 2022 conferma la lieve crescita dell’indicatore rispetto al 2021 (+0,1%). Tale aumento interrompe la tendenza decrescente che tra il 2017 e il 2021 aveva prodotto una contrazione complessiva dell’indicatore pari a 4,9 punti percentuali.

Nel mese di aprile è previsto un nuovo aggiornamento dall’Allegato BES che accompagna il Documento di economia e finanza (DEF).

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ultima modifica 2024-03-11T16:50:12+02:00
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