Contenuti correlati

Giovedì 17 ottobre 2024 ASviS ha presentato il Rapporto 2024 "L'Italia e gli obiettivi di sviluppo sostenibile". ll Rapporto analizza il posizionamento dell'Italia rispetto ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 e fornisce un quadro delle iniziative introdotte finora nel mondo, in Europa e nel nostro Paese a favore dello sviluppo sostenibile.
Secondo il Rapporto, l'Italia è in ritardo su molti degli Obiettivi dell’Agenda 2030. Tra il 2010 e il 2023 si riscontrano peggioramenti per cinque obiettivi: povertà, disuguaglianze, qualità degli ecosistemi terrestri, governance e partnership. Miglioramenti molto contenuti per sei obiettivi: cibo, energia pulita, lavoro e crescita economica, città sostenibili, lotta al cambiamento climatico e qualità degli ecosistemi marini. Miglioramenti più rilevanti per cinque obiettivi: salute, educazione, uguaglianza di genere, acqua e sistemi igienico-sanitari e innovazione, mentre l’unico miglioramento molto consistente interessa l’economia circolare.
In relazione agli obiettivi quantitativi dei 37 target da raggiungere entro il 2030 solo otto sono raggiungibili (il 21,6%); 22 non potranno essere raggiunti (il 59,5%) e per sette il risultato è incerto (il 18,9%). A conferma del ritardo del nostro Paese, i dieci obiettivi raggiungibili per l’Ue si riducono a cinque per l’Italia. Mentre i cinque non raggiungibili a livello europeo diventano dieci per l’Italia.
Il documento illustra anche i risultati di alcuni sondaggi che indagano l'opinione dei cittadini sulla sostenibilità ed esprimono il divario tra le preoccupazioni dei cittadini e l’azione politica: circa la metà degli italiani si sente minacciata da rischi ambientali come incendi, frane o alluvioni; solo il 21% pensa che il governo stia operando pensando alle prospettive del Paese a lungo termine; il 62% chiede al Governo una transizione ecologica più rapida e incisiva e il 93% ritiene che l’Italia debba rafforzare i propri impegni per affrontare il cambiamento climatico.
All'avvio della nuova legislatura europea, il Rapporto dedica un capitolo all’analisi delle politiche Ue e all’andamento degli indicatori europei per l’Agenda 2030. La Presidente Ursula Von del Leyen, come aveva già fatto cinque anni fa, ha inserito nelle lettere di missione dei nuovi Commissari l’obiettivo di raggiungere gli SDGs di propria competenza, ribadendo così l’impegno complessivo dell’Unione europea per l’attuazione dell’Agenda 2030.
Dal 2010 a oggi sono stati registrati progressi per gran parte degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, anche se appaiono insufficienti per sperare di conseguire i Target dell’Agenda 2030 entro la fine di questa decade. Rispetto ai valori del 2010, nel 2022 si registra una crescita molto consistente solo nel caso dell’uguaglianza di genere, aumenti significativi per energia pulita, lavoro e crescita economica, e innovazione, dinamiche moderatamente positive per dieci Goal, e peggioramenti per la qualità degli ecosistemi terrestri e la partnership.
Il Rapporto avanza come ogni anno numerose proposte, alcune di carattere trasversale, altre riguardanti questioni più settoriali:
Introduzione dei presidenti ASviS, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini
Ultimo aggiornamento: 18-10-2024, 08:34
Questo sito utilizza cookie tecnici e talvolta anche cookie di terze parti che potrebbero raccogliere i tuoi dati a fini di profilazione; questi ultimi possono essere installati solo con il tuo consenso esplicito, tramite il pulsante Accetta tutti, oppure modificando le tue preferenze tramite il pulsante Cambia le impostazioni. Chiudendo il banner (con la X in alto a destra) verranno utilizzati solo i cookie tecnici.
Per maggiori informazioni puoi consultare la nostra Privacy policy