Introduzione
Lunedì 7 ottobre ha preso il via la ventiduesima Settimana europea delle regioni e delle città, il più grande evento annuale dedicato alla politica di coesione promosso congiuntamente dal Comitato europeo delle regioni e dalla Commissione europea.
La prima giornata è stata dedicata alla presentazione del Rapporto annuale dell’UE sullo stato delle regioni e delle città 2024, sulla base del quale il presidente del Comitato europeo delle regioni, Vasco Alves Cordeiro, ha pronunciato il suo discorso sullo stato delle Regioni e delle città. Nel documento Regioni e territori si soffermano sulle future sfide dell'Unione, in particolare sulla necessità di riformare la politica di coesionee la politica agricola comune, sopratutto nella prospettiva di un eventuale nuovo allargamento dell'Unione, che potrebbe avere un effetto negativo sull'ammissibilità di alcune regioni dell'Ue ai fondi.
Le prospettive di un nuovo allargamento vengono legate, oltre che a un livello adeduato di queste politiche, anche alla discussione sulle dimensioni del bilancio complessivo dell'Ue, con la richiesta da parte dei territori di mantenere il modello di governance multilivello e la gestione condivisa delle risorse, per garantire che le politiche restino radicate nelle loro realtà territoriali e continuino a produrre cambiamenti concreti e positivi. Le regioni scoraggiano dunque la scelta di un modello in stile "Recovery fund", basato sulla gestione diretta dei fondi da parte dei governi, che rischia di rinazionalizzare, e non decentrare, la spesa dei fondi di coesione.
A sostegno della richiesta di una politica di coesione più forte e rinnovata per tutte le regioni, il rapporto riporta alcuni dati:
- Per ogni 10 euro spesi per le politiche ambientali, 8 euro vengono spesi a livello locale: con 120.000 decessi annui legati al caldo previsti il 2050, le regioni e le città chiedono di investire fino a 200 miliardi di euro all'anno nell'adattamento al clima.
- 100 milioni di persone sono a rischio di povertà ed esclusione sociale. Il 47% dei giovani europei (18-34 anni) deve vivere a casa dei genitori. Gli enti locali e regionali sono responsabili del 50% delle spese per infrastrutture, alloggi, sanità, istruzione e servizi sociali.
- La fiducia dei cittadini nelle autorità regionali e locali è aumentata notevolmente negli ultimi 10 anni e ha raggiunto il suo punto più alto nel 2024, con il 60%.
La Settimana europea delle regioni e delle cittàprosegue martedì 8 e mercoledì 9 ottobre con la plenaria del Comitato europeo delle regioni, che dovrebbe approvare, tra le altre cose, una risoluzione sullo stato delle regioni e delle città nell'Ue e gli orientamenti politici per la prossima Commissione europea, che servirà dal 2024 al 2029. Al centro della Plenaria anche un dibattito sulle opportunità di investimento per le città e le regioni e i lavori della presidenza ungherese del Consiglio dell'Ue.
Per approfondire
Rapporto annuale dell’UE sullo stato delle regioni e delle città 2024 (ENG)
Ultimo aggiornamento: 16-10-2024, 12:59