Introduzione
Sono al momento 33 le città italiane che hanno aderito alla Carta Nature-positive Cities con l'obiettivo di sostenere le città nel costruire un ruolo positivo con la natura.
Sappiamo infatti che le città - grandi, medie e piccole - generano la maggior parte delle emissioni di gas serra e degli impatti sul capitale naturale. Sono anche luoghi molto esposti alle conseguenze della crisi climatica (ondate di calore, alluvioni, allagamenti), al degrado ambientale e all’inquinamento dell’aria.
Per queste ragioni la Conferenza Nazionale delle Green City ha approvato un manifesto che attraverso l'adesione a 10 misure fondamentali si propone di costruire tra città e natura un rapporto positivo e contribuire a superare la crisi climatica ed ecologica puntando sul contributo delle città.
Le misure per la transizione alle green cities
- Promuovere condivisione, conoscenza e informazione sul valore del capitale naturale e dei servizi ecosistemici nelle città. Un benessere che non si basi su un consumo di natura, ma sulla sua tutela, il suo ripristino , il suo incremento;
- Ripristinare il capitale naturale degradato intervenendo con azioni consistenti, impegnative e pluriennali sulle acque di falda, spesso contaminate, sui corsi d’acqua cementati e in uno stato ecologico non buono, su aree e suoli inquinati e aree verdi e alberature, che richiedono maggiore cura e manutenzione;
- Arrestare il consumo di suolo recuperando e utilizzando in modo più efficiente gli edifici esistenti, con un maggiore utilizzo condiviso degli uffici, valorizzando il lavoro a distanza anche nei paesi e nei piccoli borghi delle aree interne;
- Aumentare il capitale naturale facendo crescere in modo massiccio le alberature, le aree verdi, la forestazione periurbana, i tetti verdi e il greening degli involucri edilizi;
- Risparmiare il prelievo e il consumo di risorse naturali sostenendo la transizione da un modello di produzione e di consumo lineare e dissipativo, ad alto consumo di risorse naturali, ad un modello circolare e rigenerativo;
- Rafforzare le misure di adattamento alle ondate di calore impiegando e potenziando le infrastrutture verdi, aumentando per raffrescamento l’utilizzo delle minori temperature delle falde e dei corpi idrici e con indirizzi bioclimatici vincolanti negli interventi edilizi
- Attuare la transizione energetica riducendo i consumi di energia fossile nei trasporti e migliorando l’efficienza energetica degli edifici, facendo molto di più per la produzione e l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile, utilizzando meglio anche le nuove opportunità offerte dallo sviluppo dalle comunità energetiche rinnovabili.
- Tutelare l’acqua come risorsa naturale scarsa eliminando rapidamente le perdite delle reti idriche e promuovendo il risparmio di acqua , reimpiegando le acque grigie, depurate e controllate, riutilizzando le acque piovane, diffondendo i sistemi duali per le acque ad uso potabile e per quelle per altri usi.
- Ridurre la vulnerabilità agli allagamenti e alle alluvioni aumentando la capacità di assorbimento delle acque nei suoli e nelle aree verdi, riducendo l’impermeabilizzazione delle pavimentazioni, aumentando la capacità di laminazione con il ripristino e l’ampliamento degli alvei e delle zone golenali dei fiumi e con aree umide e verdi allagabili .
- Attuare un Piano d’azione per la transizione Nature Positive non solo di breve termine al 2030, ma pluriennale al 2050, per attuare, in modo integrato e coordinato le misure proposte, stabilendo le risorse – finanziarie e umane – necessarie per attuarle, preparandolo coinvolgendo i cittadini e gli stakeholder interessati.
Tra le città che hanno aderito numerose quelle emiliano-romagnole: Bologna, Cervia, Casalecchio di Reno, Cesena, Correggio, Parma e Ravenna e Vignola.
Per approfondire
Ultimo aggiornamento: 12-06-2024, 13:01