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Introduzione

Pubblicata il 10 gennaio 2024 la nota mensile Istat sull'andamento dell'economia italiana.

La nota delinea il quadro di contesto definendo incerte le prospettive economiche internazionali di fine anno a causa delle tensioni geopolitiche, che non prevedono una risoluzione a breve, e delle condizioni finanziarie restrittive per famiglie e imprese.

Gli scambi internazionali, per via di questa congiuntura, sono diminuiti e la crescita dello 0,4% del commercio mondiale di beni in volume è motivato esclusivamente da una maggiore vivacità delle importazioni cinesi.

Il PMI globale (Purchasing Managers Index), ovvero l'Indice composito degli acquisti delle imprese, sui nuovi ordinativi all’export a novembre e dicembre è rimasto sotto la soglia di espansione, e si prevedono nuove possibili riduzioni nei prossimi mesi.

La situazione italiana ne risente. Guardando all’indice della produzione industriale la nota mostra che a novembre 2023 vi è stata un’ulteriore flessione (-1,5% rispetto a ottobre), ancora più consistente di quella del mese precedente (-0,2%). Questa diminuzione è registrata dai principali raggruppamenti di industrie, con maggiore evidenza per la produzione dei beni energetici (-4,0%), seguito dal settore dei beni consumo e dei beni intermedi (-1,8%), mentre più contenuta è stata la flessione nel settore dei beni strumentali (-0,2% la variazione rispetto a ottobre).

Dal lato delle famiglie si registra la ripresa del potere d’acquisto, dopo la frenata degli ultimi tre mesi del 2022. La stessa dinamica si è osservata per la propensione al risparmio che, tuttavia, continua a rimanere inferiore ai livelli pre-Covid. 

Il mercato del lavoro mostra segnali di solidità e dati incoraggianti. Infatti cresce il numero degli occupati con particolare riguardo alle donne (+0,2%) e gli over 35. A dicembre 2023 gli occupati risultano complessivamente 23milioni 743mila unità.

Per posizione professionale, l’occupazione è salita ancora tra i dipendenti sia permanenti sia a termine. Nel confronto tendenziale gli occupati sono 520mila in più (+2,2%). Il tasso di occupazione è risultato invece invariato al 61,8% rispetto a ottobre e in crescita di 1,3 punti rispetto a novembre 2022.

La disoccupazione è diminuita in termini congiunturali (-3,3%) per effetto di un calo che coinvolge sia gli uomini sia le donne ed è stato diffuso a tutte le classi d’età fatta eccezione per i 25-34enni. In termini tendenziali il numero dei disoccupati è diminuito di 71mila unità pari al 3,6%.

Per approfondire

Ultimo aggiornamento: 13-02-2024, 12:11