Tra le principali novità del secondo mandato di Ursula von Der Leyen alla guida della Commissione Europea, spicca la creazione di una Bussola per la Competitività per l’UE (o Competitiveness Compass), volta a rilanciare la competitività dei vari settori produttivi e la crescita economica nell'Unione Europea.

La bussola è stata presentata a seguito della Dichiarazione di Budapest con la quale - dopo gli eventi metereologici estremi verificatisi in Spagna - il Consiglio Europeo ha espresso la propria determinazione a rafforzare la competitività dell’Unione Europea, trasformandola nel primo continente al mondo ad impatto climatico zero e garantendo la sua influenza globale.

L’obiettivo della Commissione è chiaro: rafforzare la competitività utilizzando strumenti e politiche a livello europeo e dei singoli stati membri, intensificando gli sforzi per garantire un mercato unico pienamente funzionante, compiere passi decisivi verso un’unione dei capitali, assicurare il rinnovamento industriale soprattutto promuovendo l’innovazione in ambito tecnologico, nonché la decarbonizzazione e una semplificazione dei quadri normativi. La Bussola per la Competitività punta, infatti, a far sì che l'Europa resti al passo con le altre grandi economie mondiali, mantenendo il focus anche sul raggiungimento della neutralità climatica dell'UE.

La prospettiva sottesa alla Bussola è basata sul rapporto Draghi, presentato lo scorso settembre. Frammentazione del mercato, elevati oneri normativi, alti costi dell’energia e condizioni di mercato globali sempre meno paritarie fanno sì che la produttività europea non tenga il passo di quella di USA e Cina. La Commissione ritiene quindi necessario riorientare le politiche UE verso la competitività, collegando politiche industriali, investimenti e riforme.

La formula 3+5: quali sono le 3 aree di intervento e i 5 fattori abilitanti trasversali della Bussola?

Sono tre le aree di intervento principali su cui si basa la nuova Bussola per la Competitività dell’UE con il fine di rafforzare la posizione globale dell'UE:

  1. Colmare il divario in innovazione, superando la distanza tecnologica tra l’UE e potenze mondiali come Cina e Stati Uniti;
  2. Sviluppare una tabella di marcia comune per promuovere congiuntamente la decarbonizzazione e la competitività;
  3. Ridurre la dipendenza da forniture estere, fonti di energia e materie prime critiche, rafforzando la sicurezza comunitaria e le catene di approvvigionamento interne.

In ciascuna area di intervento la Commissione proporrà un insieme di “iniziative faro”, quali strategie e atti legislativi.

A supporto di questi tre pilastri, la competitività dell'UE è rafforzata da cinque fattori abilitanti orizzontali che fungono da linee guida trasversali per le economie dei paesi membri:

  1. Semplificazione del contesto normativo: per facilitare l'adozione di nuove tecnologie e approcci, riducendo la burocrazia e incrementando la velocità delle decisioni.
  2. Rimozione delle barriere nel mercato unico: eliminazione degli ostacoli che impediscono il pieno sfruttamento delle potenzialità del mercato unico.
  3. Finanziamenti e riorientamento delle risorse, indirizzando prioritariamente risorse in modo mirato verso il progresso tecnologico e la sostenibilità.
  4. Promozione delle competenze e dei posti di lavoro di qualità: creazione di opportunità occupazionali qualificate, favorendo la formazione e l'upskilling dei lavoratori.
  5. Coordinamento delle politiche a livello europeo e nazionale, per assicurare un'azione sinergica che massimizzi l'efficacia delle politiche adottate in ambito economico, sociale e ambientale.

Quali sono le tre aree di intervento?

Innovazione: Come colmare il divario e promuovere la crescita?

Attualmente, vi sono solo 4 imprese europee entro le 50 migliori al mondo nel settore tecnologico. Questo dato simboleggia la sfida che l'Unione Europea deve affrontare per colmare il divario rispetto ai concorrenti globali – in primis, gli Stati Uniti e la Cina – che sono pionieri nel settore industriale e tecnologico. Il pilastro dell'innovazione è essenziale per stimolare la produttività, tramite iniziative che supportano la creazione di start-up, l’efficienza del mercato del capitale di rischio e l’investimento in infrastrutture avanzate. Tutte queste proposte servirebbero infatti a creare nuove opportunità di crescita economica e dare uno slancio significativo all’innovazione europea. Anche la mobilità dei talenti è identificata come area cruciale per attrarre professionisti qualificati, alimentando così il progresso tecnologico. Tuttavia, per garantire il successo di queste politiche, ci si prefigge di creare un quadro favorevole che unisca politiche fiscali, normative, cultura aziendale e opportunità di crescita per i dipendenti e il mercato. Inoltre, l’investimento in tecnologie emergenti – tra cui le biotecnologie - è un’altra priorità su cui orientarsi per mantenere la competitività globale. In aggiunta, le iniziative “faro”, come quelle volte ad accrescere gli usi dell’IA e l’accesso di imprese innovative al supercalcolo, rappresentano soluzioni all’avanguardia per minimizzare il gap competitivo.

Decarbonizzazione: Quali azioni sono previste dalla Bussola per favorirla?

L'Unione Europea ambisce a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, focalizzandosi su politiche di decarbonizzazione congiunte e in sintonia con quelle industriali ed economiche. Per aumentare la sua competitività, è fondamentale che l’UE affronti l'alto costo dell'energia e la dipendenza eccessiva dai combustibili fossili. Per far fronte a ciò, le iniziative cardine includono innanzitutto il Clean Industrial Deal e il Piano per l'energia a prezzi accessibili, con il mantenimento della raccomandazione, da parte della Commissione, di diminuire le emissioni del 90% entro il 2040. Inoltre, la roadmap per eliminare le importazioni di combustibili fossili russi e il piano per l’elettrificazione delle infrastrutture mirano a creare 500.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030. In conclusione, il Patto per l'industria pulita a emissione zero e il Piano per trasporti sostenibili hanno invece lo scopo di contribuire alla decarbonizzazione ponendo particolare attenzione alla mobilità, produzione e sostenibilità, garantendo allo stesso tempo competitività alle industrie dell'UE anche attraverso specifiche strategie settoriali.  

Sicurezza: Come rafforzare la resilienza dell'UE, le catene di approvvigionamento e ridurre le dipendenze esterne?

La Commissione Europea punta a rafforzare la resilienza dell'UE attraverso politiche integrate che coniughino sicurezza economica, innovazione, cooperazione difensiva e gestione sostenibile delle risorse, in modo tale da ridurre le dipendenze esterne e assicurare maggiore autonomia strategica. Risulta centrale la creazione di una piattaforma paneuropea per l'acquisto comune di materie prime critiche, in modo da migliorare la sicurezza delle forniture e da minimizzare i rischi dell’approvvigionamento da reti globali. Una maggiore cooperazione in materia di difesa rafforzerà le capacità industriali dell'UE per l’equipaggiamento strategico, ottimizzando le risorse attraverso accordi e investimenti congiunti.
Si prevede, poi, di stimolare l'innovazione locale con la revisione delle Direttive sugli appalti pubblici e l’introduzione di una preferenza europea per gli appalti pubblici in settori strategici.
Infine, ci si prefigge di promuovere iniziative transmediterranee per favorire la cooperazione sostenibile in ambito energetico e tecnologico - fondamentali per la sicurezza energetica e la resilienza economica in un contesto sociale e geopolitico complesso. Saranno promossi diversi tipi di accordi internazionali, tra cui i nuovi Partenariati per il Commercio e gli Investimenti Puliti, che uniranno norme commerciali, investimenti e cooperazione regolativa.

Per migliorare la preparazione dinnanzi alle crisi naturali e non, l'UE prevede la creazione di strategie di adattamento ai cambiamenti climatici e di resilienza idrica e l’aggiornamento delle politiche di sicurezza interna, per proteggere le infrastrutture critiche a beneficio dei civili in caso di emergenze.


Quali sono i cinque fattori abilitanti trasversali?

Nel documento sono indicati i principali fattori necessari a rafforzare la competitività dell’UE:

 

In conclusione

Secondo le stime della Commissione Europea, con l’adozione della Bussola per la Competitività e l’attuazione di politiche e strategie mirate, si potrebbe delineare un finanziamento aggiuntivo di oltre 470 miliardi di euro, che le imprese europee potrebbero ottenere da un mercato di capitali più integrato. Si prevede inoltre un risparmio di oltre 37,5 miliardi di euro per le imprese UE entro il quinquennio, se si raggiungono gli obiettivi di semplificazione. In più, sono previsti oltre 500 000 posti di lavoro nell’economia circolare europea entro il 2030.

Anche all’interno del Programma di Lavoro 2025 della Commissione, uscito l’11 febbraio 2025, è stato ribadito come la competitività debba essere la linea guida per l’adozione di regolamenti e direttive volte alla crescita europea. All'interno del documento che detta la linea d'azione della Commissione per il 2025, viene citato anche il Competitiveness Coordination Tool che, in sinergia con il Semestre Europeo, permetterà di allineare riforme e investimenti, sia pubblici che privati, a livello nazionale ed europeo, garantendo una più efficace attuazione delle priorità politiche.

La competitività dell’economia europea deve dunque essere rafforzata di fronte alla crescente concorrenza globale e alle sfide strutturali, tutelando le imprese che affrontano ostacoli come concorrenza sleale, alti costi energetici e difficoltà di accesso ai capitali, che minacciano anche l’obiettivo climatico UE per il 2050. Risulta quindi essenziale rimuovere i freni strutturali che limitano la crescita europea e assicurare regole più semplici e azioni più rapide richieste da imprese e cittadini.