Servizi pubblici digitali
Alcuni obiettivi proposti dalla “Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale” (marzo 2021), e perseguiti attraverso il “Programma Strategico per il Decennio Digitale 2030”, sono legati alla digitalizzazione dei servizi pubblici. Più specificamente:
- 100% dei servizi pubblici fondamentali online, a disposizione di cittadini e imprese europei
- 100% dei cittadini europei in grado di avere accesso online ai propri fascicoli sanitari
- 80% dei cittadini europei in condizione di utilizzare un’identità digitale.
Digitalizzazione dei servizi pubblici
La trasformazione digitale dei servizi pubblici è una direttrice fondamentale delle politiche digitali dell’UE, come testimonia la Comunicazione sul Rafforzamento dello spazio amministrativo europeo (ComPAct) (ottobre 2023). La Comunicazione propone 25 iniziative, ricomprese in 3 pilastri, volte a rendere le pubbliche amministrazioni degli Stati membri più resilienti, innovative e competenti e a potenziare la collaborazione tra di esse. Nell’ambito del Pilastro 2 “Capacità per il decennio digitale europeo”, la Commissione si ripropone ad esempio di sostenere le pubbliche amministrazioni nell’attuazione della normativa in materia di digitale e dati e nell’adozione di tecnologie di IA; di sviluppare strumenti per una maggiore interoperabilità a vantaggio dei servizi pubblici transfrontalieri; di pubblicare una panoramica delle opportunità di finanziamento per la trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni e le sinergie tra di esse.
A livello di legislazione, già sotto la Commissione Juncker era stato adottato il Regolamento 2018/1724 che istituisce uno sportello digitale unico, o Single Digital Gateway, con l’obiettivo di fornire un singolo punto di accesso online attraverso cui indirizzare alle opportune informazioni, alle procedure amministrative e ai servizi di assistenza i cittadini che vogliono trasferirsi, studiare o aprire una propria attività in un Paese dell’UE diverso da quello di residenza. La misura 1.3.2 del PNRR italiano, affidata all’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), riguarda la partecipazione dell’Italia al Single Digital Gateway, avendo previsto di compiere entro il dicembre 2023 la digitalizzazione e di 21 procedure da rendere pienamente accessibili e interoperabili.
Il Regolamento 2024/1183 sull’identità digitale europea, proposto dalla Commissione nel giugno 2021 e adottato da Parlamento e Consiglio tra febbraio e marzo 2024, è entrato in vigore nel maggio 2024. Amplia la portata di una normativa già vigente, il Regolamento 910/2014 (“Regolamento eIDAS”), che ha gettato le basi per accedere a servizi pubblici ed effettuare transazioni online e transfrontaliere nell'UE in modo sicuro. A norma del nuovo Regolamento, gli Stati membri metteranno a disposizione dei cittadini e delle imprese “portafogli europei di identità digitale” (European Digital Identity Wallet) in grado di collegare le loro identità digitali alla prova di altri attributi personali (ad esempio, patente di guida, diplomi, conto bancario).
I nuovi portafogli europei di identità digitale consentiranno gratuitamente a tutti gli europei di accedere online a servizi pubblici e privati, mediante un’identità digitale riconosciuta in tutta Europa, condividendo di volta in volta i soli dati necessari. La Commissione europea è ora chiamata ad adottare una serie di atti di esecuzione sulle specifiche tecniche dell’attuazione del portafoglio europeo di identità digitale, entro novembre 2024, e ulteriori atti in seguito. Gli Stati membri dovranno fornire un portafoglio europeo di identità digitale alla volta del 2026.
La proposta di Regolamento sullo spazio europeo dei dati sanitari (EHDS), presentata nel maggio 2022 e su cui Parlamento e Consiglio hanno raggiunto in marzo 2024 un accordo politico, è un importante tassello dell’Unione europea della salute e si inserisce nel quadro della realizzazione di spazi di dati settoriali a livello europeo. Mira a permettere ai cittadini dell’UE di controllare e utilizzare i propri dati sanitari sia nel proprio paese che in altri Stati membri, sulla base di un’adeguata serie di misure volte a garantire interoperabilità, sicurezza e tutela dei diritti; e a migliorare l'utilizzo dei dati sanitari nelle attività di ricerca, innovazione ed elaborazione delle politiche, creando un quadro giuridico di riferimento solido e affidabile.
Vi è poi il Regolamento 2024/903 per un livello elevato di interoperabilità del settore pubblico (più noto come Interoperable Europe Act). Presentato in novembre 2022, è stato adottato da Parlamento e Consiglio tra febbraio e marzo 2024 ed è entrato in vigore nell’aprile 2024. Il Regolamento si ripropone di definire un quadro di cooperazione fra le pubbliche amministrazioni di tutta Europa per l’interoperabilità e lo scambio transfrontaliero di dati. A tale proposito, definisce un quadro di governance che ha al vertice un Comitato per un’Europa Interoperabile (Interoperable Europe Board), composto da un rappresentante della Commissione e un rappresentante di ogni Stato membro (mentre il Comitato delle Regioni designa un esperto in qualità di osservatore).
L’Interoperable Europe Act sostiene la creazione di servizi pubblici digitali interoperabili attraverso specifiche minime comuni, misure di sostegno all’innovazione, progetti di cooperazione pubblico-privata “GovTech”, condivisione e riuso di soluzioni digitali grazie al nuovo portale “Europa Interoperabile”. Prevede in particolare un obbligo in capo alle pubbliche amministrazioni, a tutti i livelli, operativo dal 12 gennaio 2025. Le pubbliche amministrazioni dovranno effettuare una valutazione sugli impatti sull’interoperabilità transfrontaliera ogni volta in cui vorranno introdurre o modificare un sistema digitale che potenzialmente utilizza o scambia dati da/verso un altro Stato membro. Entro quella data, il Comitato per un’Europa Interoperabile è incaricato di adottare orientamenti che guidino le pubbliche amministrazioni nell’attuazione delle valutazioni dell’interoperabilità.
- Identità digitale europea – Uno sguardo d’insieme
- Briefing del Servizio Ricerca del Parlamento Europeo sul Regolamento sull’identità digitale europea
- Briefing del Servizio Ricerca del Parlamento Europeo sullo Spazio europeo dei dati sanitari
- Briefing del Servizio Ricerca del Parlamento Europeo sull’Interoperable Europe Act