Alcuni obiettivi proposti dalla prima Commissione von der Leyen nella “Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale”, e perseguiti tramite il “Programma Strategico per il Decennio Digitale 2030”, puntano alla digitalizzazione dei servizi pubblici. Specificamente: 

  • 100% dei servizi pubblici fondamentali online, a disposizione di cittadini e imprese europei;
  • 100% dei cittadini europei in grado di avere accesso online ai propri fascicoli sanitari;
  • 80% dei cittadini europei in condizione di utilizzare un’identità digitale

Digitalizzazione dei servizi pubblici

100%
servizi pubblici online
100% 
cittadini europei con accesso al fascicolo sanitario
80%
cittadini con identità digitale

La trasformazione digitale dei servizi pubblici è una direttrice fondamentale delle politiche digitali dell’UE, come testimonia la Comunicazione sul Rafforzamento dello spazio amministrativo europeo (ComPAct) (ottobre 2023). La Comunicazione ha proposto 25 iniziative, ricomprese in 3 pilastri, volte a rendere le pubbliche amministrazioni degli Stati membri più resilienti, innovative e competenti e a potenziare la collaborazione tra di esse. Nell’ambito del Pilastro 2 “Capacità per il decennio digitale europeo”, la Commissione si è riproposta di sostenere le PA europee nell’attuazione della normativa e nell’adozione di tecnologie di IA; di sviluppare strumenti per una maggiore interoperabilità a vantaggio dei servizi pubblici transfrontalieri; di pubblicare una panoramica delle opportunità di finanziamento per la trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni e le sinergie tra di esse. 

A livello di legislazione, già sotto la Commissione Juncker era stato adottato il Regolamento 2018/1724 che istituisce uno sportello digitale unico, o Single Digital Gateway, con l’obiettivo di fornire un singolo punto di accesso online attraverso cui indirizzare alle opportune informazioni, alle procedure amministrative e ai servizi di assistenza i cittadini che vogliono trasferirsi, studiare o aprire un’attività economica in un Paese dell’UE diverso da quello di residenza. La misura 1.3.2 del PNRR italiano, affidata all’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), ha riguardato proprio la partecipazione dell’Italia al Single Digital Gateway, con la digitalizzazione di un insieme di procedure da rendere pienamente accessibili e interoperabili entro il dicembre 2023. Fra gli obiettivi della seconda Commissione von der Leyen figura un rafforzamento del Single Digital Gateway.

Il Regolamento 2025/327 sullo spazio europeo dei dati sanitari (EHDS), entrato in vigore a marzo 2025, si applicherà dal marzo 2027. È un importante tassello dell’Unione europea della salute e si inserisce nel quadro della realizzazione di spazi di dati settoriali a livello europeo. Mira a permettere ai cittadini dell’UE di controllare e utilizzare i propri dati sanitari sia nel proprio paese che in altri Stati membri, sulla base di adeguate misure che garantiscono interoperabilità, sicurezza e tutela dei diritti; e a migliorare l'utilizzo dei dati sanitari nelle attività di ricerca, innovazione ed elaborazione delle politiche, creando un quadro giuridico di riferimento solido e affidabile. 

Vi è poi il Regolamento 2024/903 per un livello elevato di interoperabilità del settore pubblico (Interoperable Europe Act), entrato in vigore nell’aprile 2024. Il Regolamento costituisce un quadro di cooperazione fra le pubbliche amministrazioni di tutta Europa per l’interoperabilità e lo scambio transfrontaliero di dati. A tale proposito, definisce un quadro di governance che ha al vertice un Comitato per un’Europa Interoperabile (Interoperable Europe Board), composto da un rappresentante della Commissione e uno per ogni Stato membro (mentre il Comitato delle Regioni designa un osservatore).

L’Interoperable Europe Act sostiene la creazione di servizi pubblici digitali interoperabili attraverso specifiche minime comuni, misure di sostegno all’innovazione, progetti di cooperazione pubblico-privata “GovTech”, condivisione e riuso di soluzioni digitali. Prevede in particolare un obbligo in capo alle pubbliche amministrazioni, a tutti i livelli, dal 12 gennaio 2025. Sulla base di linee guida predisposte dal Comitato per un’Europa Interoperabile, le PA devono effettuare una valutazione obbligatoria sugli impatti sull’interoperabilità transfrontaliera ogni volta in cui intendono introdurre o modificare un sistema digitale che potenzialmente utilizza o scambia dati da/verso un altro Stato membro.

Un ulteriore ambito riguarda l’identità digitale. Il Regolamento 2024/1183 sull’identità digitale europea (EUDI) è entrato in vigore nel maggio 2024. Amplia la portata del Regolamento 910/2014 (“Regolamento eIDAS”), che aveva gettato le basi per accedere a servizi pubblici ed effettuare transazioni online e transfrontaliere nell'UE in modo sicuro. Gli Stati membri metteranno a disposizione dei cittadini e delle imprese “portafogli europei di identità digitale” (European Digital Identity Wallet) in grado di collegare le loro identità digitali alla prova di altri attributi personali (ad esempio, patente di guida, diplomi, conto bancario).

I nuovi portafogli europei di identità digitale consentiranno gratuitamente a tutti gli europei di accedere online a servizi pubblici e privati, mediante un’identità digitale riconosciuta in tutta Europa, condividendo di volta in volta i soli dati necessari. L’attuazione concreta dell’EUDI dipende da passaggi ulteriori. La Commissione ha adottato a novembre 2024 un primo insieme di atti di esecuzione, cui farne seguire altri nel corso del 2025. Gli Stati membri dovranno fornire un portafoglio europeo di identità digitale entro 24 mesi dall’adozione degli atti di esecuzione.

Nel suo programma di lavoro 2025, la Commissione ha inoltre annunciato che nel quarto trimestre 2025 proporrà un portafoglio europeo delle imprese (European Business Wallet), complementare all’iniziativa lanciata in relazione all’identità digitale delle persone fisiche. L’iniziativa servirà ad agevolare l’identificazione interoperabile degli operatori economici e lo scambio sicuro di dati, semplificando così gli scambi tra imprese e tra queste e la pubblica amministrazione.