Fra le recenti normative europee di alto profilo, passibili di avere un impatto diretto e notevole sulle società e sulle economie europee, figurano certamente le politiche digitali condotte dall’UE nel campo dell’intelligenza artificiale (IA). Nel primo mandato di von der Leyen a spiccare è stato l’Artificial Intelligence Act, una pietra miliare nel quadro delle proposte legislative orizzontali sull’IA, applicabili cioè a tutti i sistemi di IA usati o immessi sul mercato nell’UE. L’AI Act ha ambito a proporsi come standard regolativo globale, di ispirazione per altre giurisdizioni, similmente a quanto avvenuto con il GDPR. 

Il Regolamento 2024/1689 sull’intelligenza artificiale (Artificial Intelligence Act, AI Act) è stato il punto di arrivo di un percorso apertosi con una Strategia europea sull’IA (2018), orientamenti etici elaborati da un gruppo di esperti ad alto livello (2019) e l’adozione di un Libro bianco sull’IA (2020) poi sottoposto a consultazione pubblica. Un Piano coordinato con gli Stati membri sull’IA (2018) è stato aggiornato nell’aprile 2021, quando la Commissione europea ha presentato la proposta di Regolamento. Adottato nel 2024, il Regolamento è entrato in vigore il 1° agosto 2024. Si applicherà per la maggior parte dopo 24 mesi (anche se alcune sue parti sono già operative, altre richiedono fino a 36 mesi). 

L’AI Act si applica trasversalmente a tutti i sistemi di IA e segue un approccio “basato sul rischio” nei confronti della società: maggiore il rischio, più rigorose le regole. Distinti insiemi di regole si applicano ai vari usi dell’IA secondo una loro classificazione per livelli di rischio (minimo, elevato, inaccettabile). Il rischio inaccettabile comporta una proibizione: ad esempio, sono vietati i sistemi di credito sociale, mentre l’identificazione biometrica remota in tempo reale è proibita con l’eccezione di casi di evidente minaccia di un attacco terroristico, ricerca di vittime o indagini su reati gravi da parte delle autorità degli Stati membri. L’AI Act, oltre ad occuparsi di regolamentazione e ad istituire un nuovo quadro di governance europea, estende le misure a sostegno dell’innovazione e gli spazi di sperimentazione normativa (regulatory sandboxes).

Stanti le evoluzioni tecnologiche intervenute dalla presentazione della proposta, soprattutto per quanto riguarda l’IA generativa, prima dell’adozione Parlamento e Consiglio hanno concordato nuove disposizioni rivolte ai sistemi di “IA per finalità generali” (general purpose AI, GPAI), anche noti come “modelli di base” (foundation models), vale a dire i grandi sistemi in grado di svolgere un'ampia gamma di compiti distintivi quali la generazione di video, testi, immagini. Alcuni obblighi sui modelli di IA generativa, inclusi nel testo definitivo, si applicano a partire dall’agosto 2025: in vista di questo termine, è stato adottato in luglio 2025 un Codice di buone pratiche sull'IA per finalità generali, predisposto per agevolare industria e sviluppatori nel conformarsi.

Una ulteriore proposta, presentata dalla prima Commissione von der Leyen, mirava a stabilire norme uniformi per l'accesso alle informazioni e l'alleggerimento dell'onere della prova in relazione ai danni causati dai sistemi di AI, garantendo una protezione più ampia per le vittime (persone fisiche o imprese) e contribuendo a maggiore fiducia verso l’AI. La proposta di Direttiva sull'adeguamento delle norme sulla responsabilità civile extracontrattuale all'intelligenza artificiale (AI Liability Directive), tuttavia, è stata ritirata dalla seconda Commissione von der Leyen nel febbraio 2025, per presumibile mancanza di un accordo che conducesse all’adozione.

Nel gennaio 2024, la Commissione ha intrapreso un ulteriore passo significativo, presentando un pacchetto di misure per sostenere le start-up e le PMI europee nello sviluppo di un’IA affidabile tramite un accesso privilegiato alle capacità di supercalcolo europee. Oltre a una Comunicazione sulle start-up e l'innovazione nel settore dell’IA, che ha delineato un sostegno finanziario europeo per l’IA generativa, il pacchetto ha ricompreso le seguenti parti.

  • Una proposta per modificare il Regolamento 2021/1173, su cui si fonda il partenariato europeo per il supercalcolo EuroHPC JU, adottata in giugno 2024 come Regolamento 2024/1732. L’atto espande le competenze di EuroHPC, così da collegarla allo sviluppo di “Fabbriche dell’IA” (AI Factories). Dispone l’acquisizione e la messa in opera di supercomputer ottimizzati per l’IA, per consentire l’apprendimento automatico rapido e l'addestramento di grandi modelli di GPAI e lo sviluppo di applicazioni emergenti di IA.
  • Una Decisione che istituisce un Ufficio per l’IA (AI Office) nella DG CNECT della Commissione. L’AI Office, istituito a tutti gli effetti nel maggio 2024, deve garantire il coordinamento delle politiche europee sull’IA, raccordare l’attuazione dell’AI Act e di altre normative pertinenti e supervisionare in particolare l’IA per finalità generali.
  • Due Decisioni di esecuzione con cui la Commissione ha istituito, con alcuni Stati membri, due consorzi per l'infrastruttura digitale europea (EDIC): ALT-EDIC, per sostenere lo sviluppo di grandi modelli linguistici europei, e EDIC LDT & CitiVerse, per sviluppare e potenziare i gemelli digitali locali e altre iniziative digitali per le smart communities.

Per quel che riguarda il quinquennio 2024-2029, gli orientamenti politici proposti dalla presidente von der Leyen nel luglio 2024 hanno prospettato investimenti in tecnologie dirompenti e in innovazione legata all’IA, al fine di assicurare la produttività e la competitività del continente europeo. L’indirizzo della seconda Commissione von der Leyen ha visto da un lato una maggiore centralità delle politiche per l’IA in ambito digitale, dall’altro una ricalibrazione degli obiettivi verso una minore regolamentazione, che si ipotizza possa favorire l’innovazione come leva industriale ed economica. Il cambiamento di rotta è avvenuto con la condivisione di Henna Virkkunen, nuova Vicepresidente esecutiva della Commissione europea per la Sovranità Tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia.

In occasione dell’AI Action Summit tenutosi a Parigi il 10-11 febbraio 2025, von der Leyen ha lanciato InvestAI, un'iniziativa volta a mobilitare 200 miliardi di euro per investimenti nell’IA, compreso un nuovo fondo europeo di 20 miliardi di euro per le “Gigafabbriche dell’IA” (AI Gigafactories), grandi infrastrutture di dati e calcolo specializzate nella formazione dei modelli di IA più complessi e di grandi dimensioni.

Il Piano d’Azione per il Continente dell’IA, adottato dalla Commissione europea in aprile 2025, ha enumerato tra le sue molteplici iniziative lo sviluppo di una rete di Fabbriche dell’IA e delle Gigafabbriche dell’IA. Ha inoltre dettagliato ulteriori proposte. Fra queste, lo sviluppo di una Strategia per l’IA Applicata insieme agli Stati membri, nel terzo trimestre del 2025, allo scopo di accelerare l’adozione dell’IA nei principali settori industriali in cui l'UE detiene una leadership e nel settore pubblico. Contestualmente, nel terzo trimestre 2025 si pianifica di adottare una Strategia sull'IA nella Scienza. Sarà anche costituito un Consiglio europeo per la ricerca sull'IA (RAISE), di cui avviare una fase pilota entro il 2026. Tra il quarto trimestre del 2025 e il primo trimestre del 2026, la Commissione mira inoltre a presentare una proposta di legge sullo sviluppo del cloud e dell'IA (Cloud and AI Development Act), che possa incentivare ingenti investimenti in capacità cloud ed edge, così da triplicare la capacità dei centri dati dell'UE entro cinque-sette anni.