La cultura è ormai un veicolo di sviluppo economico e sociale, così come d’innovazione e  coesione. Il settore offre molte e diverse possibilità lavorative, spesso altamente qualificanti. Inoltre, permette di promuove l'integrazione europea ed è uno strumento chiave per valorizzare i diversi componenti della società in tutte le loro diversità, forgiare il senso di appartenenza, diffondere valori democratici e sociali.  La Commissione europea ha scelto di dedicare un’attenzione particolare alle Industrie cultuali e creative (ICC) culminata nella pubblicazione di un libro verde, nell’Aprile 2010, che ha aperto un dibattito sul tema della cultura, creatività, innovazione e crescita economica. Il libro verde” Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare” nasce dalla constatazione che la globalizzazione pone la competitività dell’Europa di fronte a nuove sfide. Sfide che possono essere affrontate anche con investimenti nelle ICC. In particolare, queste industrie sono così definite e distinte : 

  • Industrie culturali: ovvero le industrie che producono e distribuiscono beni o servizi che posseggono in origine un carattere, un uso o uno scopo espressione culturale, quale che sia il loro valore commerciale. Oltre ai settori tradizionali delle arti, questi beni e servizi comprendono anche i film, i Dvd e i video, la televisione e la radio, i videogiochi, i nuovi media, la musica, i libri e la stampa. 
  • Industrie creative: le «industrie creative» sono le industrie che utilizzano la cultura come input e hanno una dimensione culturale, anche se i loro output hanno un carattere principalmente funzionale. Comprendono l'architettura e il design, che integrano elementi creativi in processi più ampi, e sottosettori come il design grafico, il design di moda o la pubblicità.