La direttiva(EU) 2024/1275, adottata nel marzo 2024, intende ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030, per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Si tratta di una revisione del testo originale della direttiva, la cui prima versione risale al 2002, modificata poi nel 2010 e nel 2018. Tra gli obiettivi figurano la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori, l’efficientamento energetico dei nuovi edifici e una migliore diffusione delle informazioni sul rendimento energetico.

Infografica sul consumo e le emissioni del parco immobiliare dell’Unione Europea, 2023

Fonte: Commissione Europea, 2021. https://wayback.archive-it.org/12090/20231214011142/https://energy.ec.europa.eu/document/download/9540f677-d202-445e-a7e9-bdf0a86ad496_en?filename=buildings_performance_factsheet_it.pdf

Secondo la direttiva, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030 mentre per i nuovi edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche tale data è anticipata al 2028. Entro il 2050, questo obbligo sarà esteso a tutti gli edifici del patrimonio edilizio europeo. Per il calcolo delle emissioni, gli Stati membri devono considerare il potenziale impatto sul riscaldamento globale dell’intero ciclo di vita di un edificio, inclusi la produzione e lo smaltimento dei prodotti da costruzione utilizzati per realizzarlo.

Per gli edifici residenziali, si dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell'energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035. Gli Stati membri dovranno mettere in campo misure affinché il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033 siano riqualificati secondo requisiti minimi di prestazione energetica.

Se tecnicamente ed economicamente fattibile, i Paesi membri dovranno garantire l'installazione progressiva di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, in funzione delle loro dimensioni, e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030. Dovranno inoltre adottare misure per l’eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili.

Tra le tipologie esentate dalla normativa, gli edifici agricoli e gli edifici storici. I Paesi membri possono decidere di escludere anche gli edifici protetti per il particolare valore architettonico o storico, gli edifici temporanei, le chiese e i luoghi di culto.