Introduzione
Muoversi in libertà ma anche con responsabilità e consapevolezza. Proseguono sul territorio gli incontri di presentazione della campagna di comunicazione ideata dall’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale dell’Emilia-Romagna: ‘Sulla strada: stop al passato. Sii presente. Vivi il futuro’ declinata per fasce d’età, e realizzata insieme ai Servizi territoriali del sistema sanitario regionale.
Dopo una prima tappa a Bologna, dedicata alla protezione e alla sicurezza delle bambine e dei bambini dagli 0 ai 5 anni, oggi a Ravenna, presso il Campus Unibo di Sant'Alberto, è stata presentata alla stampa la campagna dedicata alla fascia d’età tra i 18 e i 29 anni. A illustrarla, l’assessora regionale alla Mobilità e Trasporti, Irene Priolo, e il professor Giacomo Bergamini, il delegato Unibo alla sostenibilità.
Presenti anche il vicesindaco di Ravenna, Eugenio Fusignani, la comandante del corpo di Polizia provinciale di Ravenna, Lorena Mazzotti, e una delegazione di studentesse e studenti.
“Gli incidenti stradali sono ancora la prima causa di morte tra i giovani nella fascia d’età tra i 18 e i 29 anni- commenta Priolo-. A quest’età la strada è sinonimo di crescita, libertà e autonomia, ma è importante capire che a queste nuove esperienze deve corrispondere una maggiore responsabilità, soprattutto quando ci si mette alla guida. Molto spesso le cause di incidente per questo segmento d’età sono evitabili con scelte più consapevoli e maggior attenzione al rispetto delle regole che, quando si tratta di sicurezza stradale, non vanno intese come una limitazione della libertà ma come un modo per proteggerla”.
“La sicurezza stradale per i giovani- sottolinea Pollastri- rimane un tema centrale per il nostro territorio e oggi, attraverso questa campagna, si rinnova l’impegno per tutelarne la salute insieme agli Atenei della nostra regione che si impegneranno, con l’Osservatorio, a diffondere i messaggi sui comportamenti virtuosi per i diversi mezzi utilizzati negli spostamenti favorendo, in particolare, la mobilità attiva”.
“Ogni giorno oltre 90mila studentesse e studenti dell’Università di Bologna- afferma il prof. Bergamini- si muovono per raggiungere le sedi del nostro Ateneo, all’interno delle città del nostro Multicampus ma anche tra città diverse, utilizzando mezzi differenti: trasporto pubblico, biciclette, auto e spostamenti a piedi. È una mobilità sempre più articolata e multimodale, resa ancora più complessa dalle difficoltà abitative che costringono molti giovani a percorsi lunghi e frammentati. Tutto questo rende la sicurezza stradale un tema cruciale per la nostra comunità. Muoversi in libertà significa anche muoversi in sicurezza: serve consapevolezza, rispetto delle regole e attenzione verso gli altri. Come Università crediamo che educare alla sicurezza sia parte integrante della formazione e della cittadinanza responsabile che vogliamo promuovere”.
Nel corso dell’iniziativa sono stati presentati e distribuiti i materiali della campagna indirizzati ai giovani che comprendono un pieghevole con consigli di sicurezza per chi si muove in auto, moto o bicicletta, banner con il claim della campagna e una landing page con ulteriori dati e consigli per la sicurezza stradale sul sito dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale.
I dati sull’incidentalità nella fascia d’età 18-29 anni
In Emilia-Romagna, nel 2024, si sono registrati 35 morti tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni – su un totale di 273 vittime decedute a causa delle conseguenze di un incidente stradale – e 5.127 feriti, a fronte dei 21.632 complessivi. Numeri che rappresentano, rispettivamente, il 12,8% e il 23,7% del totale.
A livello provinciale, nel piacentino ci sono stati 3 morti e 335 feriti; in provincia di Parma si sono registrati 4 morti e 431 feriti; nel reggiano sono stati 3 i morti e 577 feriti; in provincia di Modena 8 morti e 855 feriti; per quanto riguarda la città metropolitana di Bologna i decessi sono stati 5 e i feriti 1.244; nel ferrarese si sono registrati 2 decessi e 329 feriti; in provincia di Ravenna 3 morti e 477 feriti; in provincia di Forlì-Cesena 4 decessi e 396 feriti; nel riminese si sono registrati 3 morti e 483 feriti.
La prima causa di incidente, tra i giovani dai 18 ai 29 anni, è la distrazione, spesso legata all’uso di smartphone e altri dispositivi elettronici. Tra le cause più frequenti anche la guida in stato di ebbrezza.
In questa fascia d’età, nel 2024, 30 deceduti sono di genere maschile, pari all’86% del totale, 5 invece sono donne, pari al 14%. Tra i feriti gli uomini sono 3.388, pari al 66% del totale, e le donne sono 1.739, pari al 34%.
Per quanto riguarda i mezzi su cui si sono verificati i 35 decessi, 14 sono avvenuti a bordo di autovetture, 16 con motociclo, 3 in bicicletta, 1 a bordo di un mezzo pesante e 1 era un pedone. Tra i 5.127 feriti, 2.757 sono stati a bordo di un’autovettura, 987 di un motociclo, 503 di una bicicletta, 215 di un monopattino elettrico, 200 di un ciclomotore, 102 di un autocarro. Ancora, 84 di una bicicletta elettrica, 23 a bordo di mezzi pesanti, 7 di autobus o tram, 9 di altri veicoli, mentre 240 erano pedoni.
Ultimo aggiornamento: 24-11-2025, 14:10

