Undici anni dal sisma: case, scuole, imprese, ricostruzione praticamente completata
A undici anni dal sisma che colpì l’Emilia la ricostruzione è pressoché terminata. Dopo le terribili scosse del 20 e 29 maggio 2012 e i durissimi mesi che seguirono, oggi i numeri dicono dell’enorme lavoro fatto da allora.
Tanto che a fine anno è prevista la cessazione dello stato d’emergenza e il ruolo di Commissario di Governo per la ricostruzione affidato al presidente della Regione, Stefano Bonaccini: ciò che resta da completare, pur con risorse e procedure dedicate, potrà proseguire nella normalità.
Sul portale della Regione nel dito dedicato al Terremoto 2012 pubblicato il Report sintetico dello stato della ricostruzione nonché i Riepiloghi ricostruzione per province (Modena, Ferrara, Reggio e Bologna).
Sisma, i numeri della ricostruzione
La ricostruzione privata, abitazioni e attività produttive, è praticamente completata. Ciò che resta da fare riguarda soprattutto quella pubblica e monumentale, edifici spesso vincolati dalle Sovrintendenze.
L’investimento complessivo di risorse, per la parte privata e pubblica, è stato pari a 6,7miliardi di euro, di cui 5,6 miliardi già liquidati.
Oltre 18mila abitazioni sono state ripristinate e 28 mila persone rientrate nelle proprie case. 570 scuole ripristinate o ricostruite ex novo senza che fosse mai persa un’ora di lezione.
Oltre 6.200 piccole attività commerciali, artigiane e dei servizi sono state rese di nuovo agibili, 3.500 aziende industriali e agricole ristrutturate e altre 1.550 imprese hanno messo in sicurezza i propri stabilimenti o spazi di produzione.
Ancora: circa 1.200 interventi nei centri storici per la riqualificazione o nuove aperture di botteghe, uffici, attività artigianali e professionali nonché 353 chiese riaperte al culto.
Intanto, proseguono i lavori per completare la realizzazione del Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali, condiviso con Soprintendenze e autorità ecclesiastiche, più complessa anche per i vincoli storici e architettonici esistenti.
Archiviato il Covid, nell’anno appena trascorso si è dovuto fare i conti con un aumento imprevedibile dei prezzi delle materie prime che ha impattato fortemente sugli interventi della ricostruzione e per il quale è stato richiesto ed ottenuto uno stanziamento aggiuntivo di 10 milioni per la ricostruzione pubblica che ha permesso di sbloccare cantieri e lavori per oltre 130 milioni di euro nell’arco di pochi mesi.
Grazie a uno stanziamento ad hoc, nel 2022 c’è stato anche l’intervento a favore degli edifici privati oggetto di vincolo diretto della Sovrintendenza che fino ad oggi non avevano trovato spazi di finanziamento.
Un contesto nel quale è costante il confronto tra Regione Emilia-Romagna e Governo. A partire dalla istituzione, nel marzo scorso, di un Tavolo tecnico tra Regione e Ministero per la Protezione civile per definire le esigenze economico-finanziarie e normative in vista del superamento definitivo dello stato d'emergenza, fissato al 31 dicembre 2023.