Altri interventi di restauro in Emilia-Romagna

Gli altri interventi di restauro, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale finanziati dalla Regione Emilia-Romagna:

  • A Ferrara la convenzione mira a restaurare, ricollocare e valorizzare il dipinto di Giuseppe Avanzi Apparizione della Beata Vergine e san Pietro ai compagni di san Brunone esortandoli a tornare all’eremo, datato al 1695 (olio su tela, cm 930x425). L’opera, considerata un segmento di valore straordinario della scuola ferrarese del Seicento, proviene dalla chiesa di San Cristoforo alla Certosa, di proprietà del Comune di Ferrara dal 1813, uno dei più interessanti esempi di architettura rinascimentale, dotato di un apparato decorativo certosino tra i meglio conservati in Italia nonché uno dei più completi ancora in loco.
    Tra il 2004 e il 2007, all’indomani del totale recupero architettonico del tempio, il Comune, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, ha intrapreso una complessa campagna di inventariazione, studio, restauro e ricollocazione delle opere d’arte contenute nella chiesa: l’intervento finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con un contributo complessivo di 60.000 euro interessa una delle due tele del presbiterio realizzate da Giuseppe Avanzi, non comprese da quella campagna per la complessità delle operazioni richieste dall’esteso degrado conservativo.
    D’intesa con il Comune di Ferrara e la Regione Emilia-Romagna, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara sosterrà il progetto di completamento del restauro e di ricollocazione delle tele di Giuseppe Avanzi nel presbiterio di San Cristoforo alla Certosa con un ulteriore contributo di 118.000 euro proveniente dai fondi della programmazione straordinaria dei Lavori Pubblici - Ministero della Cultura - 2022-2024.

  • A Parma l’intervento prevede la conservazione, il restauro, la digitalizzazione e la valorizzazione di uno straordinario insieme di materiali archivistici: si tratta in particolare di nove Decennali di stato civile (Nati, Matrimoni), cinque Registri di stato civile e due Mappe settecentesche in carta su tela, che sono di proprietà del Comune e sono conservati nell’Archivio storico comunale di Parma.
    Tra i fondi in esso contenuti, quello dello Stato Civile, costituito dalla documentazione prodotta dal 1806, è uno dei più consultati, sia per le ricerche degli studiosi di demografia, statistica e genealogia, sia per i cittadini interessati a ricostruire il proprio albero genealogico o confermare la propria discendenza italiana per l’ottenimento della cittadinanza. Le due mappe, datate 1704 e 1707, sono tra le testimonianze iconografiche più antiche riconducibili al tema dell’acqua e sono fonti preziose per ricostruire la storia e la conformazione dei canali che un tempo erano parte integrante del tessuto urbano. Dall’assidua consultazione di questi documenti deriva il loro stato di deterioramento e la necessità di restaurarli e digitalizzarli: la convenzione con il Comune di Parma, grazie al contributo regionale di 30.000 euro, consente di avviare l’intervento.

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ultima modifica 2023-02-07T15:37:48+02:00
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