Par Condicio

Nelle giornate di sabato 8 e domenica 9 giugno 2024 si svolgeranno sia le elezioni europee, per il rinnovo del Parlamento europeo, sia quelle amministrative, con i cittadini chiamati alle urne anche per eleggere il sindaco e rinnovare i Consigli comunali in 226 comuni dell’Emilia-Romagna.

Ciò determina l'ingresso nel periodo pre-elettorale che richiede il rispetto della normativa nazionale sulla ‘par condicio’ (legge n. 28/2000).

Il 12 aprile, il Corecom regionale ha inviato la comunicazione sull'avvio del periodo di rispetto della par condicio: l’11 aprile.

L’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta regionale e il Servizio Informazione e comunicazione istituzionale dell’Assemblea legislativa hanno definito regole condivise per il rispetto della par condicio, anche sulla base di quanto fatto in precedenti tornate elettorali, che sono state presentate alla Giunta e all’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa.

Riguardano tutte le strutture regionali che svolgono attività di comunicazione, comprese le Agenzie regionali e le Aziende sanitarie.

E partono dal parere positivo sulle linee applicative della normativa nazionale (articolo 9 della legge 28/2000) espresso dal presidente del Corecom il 28 marzo 2019.

L’obiettivo è quello di una comunicazione istituzionale corretta ed equilibrata, che tuteli il dovere di informare i cittadini e la società regionale sull’attività istituzionale dell’Ente, garantendo imparzialità e non ingerenza rispetto alle elezioni europee e amministrative, e omogeneità di comportamento delle strutture di comunicazione regionali, seguendo indicazioni condivise in un campo – l’applicazione delle norme sulla par condicio – che continua a vedere una diffusa difformità di comportamenti da parte degli uffici stampa pubblici in tutto il Paese, dagli organi centrali agli enti territoriali.

In generale, occorre sottolineare come l’attività istituzionale dell’Ente non sia interessata dalla normativa sulla par condicio. Lo è solo l’attività di comunicazione istituzionale, sia quella interna rivolta a uffici e personale, sia quella esterna rivolta ai cittadini.

È poi vietato promuovere o sostenere candidati o partiti attraverso la comunicazione istituzionale dell’Ente, né amministratori ed eletti possono utilizzare le strutture della comunicazione per sostenere candidati o partiti

Cosa cambia

Da parte dell’Agenzia di informazione della Giunta e del Servizio informazione e comunicazione dell’Assemblea legislativa:

  • non verrà fatta comunicazione istituzionale - ovvero comunicati e attività multimediale - che riguardi direttamente o indirettamente eventuali candidati (presidente, assessori, consiglieri) alle elezioni, i partiti e le forze politiche in campo;
  • dalla comunicazione istituzionale - ovvero comunicati e attività multimediale – saranno tassativamente esclusi temi, provvedimenti, progetti, confronti e qualsiasi tipo di iniziativa rientranti nel dibattito o nell’attualità politica che accompagnino la campagna elettorale. O che coinvolgano i comuni in cui si voterà per le elezioni amministrative

L’attività di comunicazione istituzionale riguarderà:

  • provvedimenti indispensabili per l’efficace assolvimento delle funzioni dell’Ente (atti della Giunta o dell’Ufficio di Presidenza, atti consiliari e ispettivi, convenzioni, progetti, approvazione e discussione Bilancio di Giunta e Assemblea legislativa, ecc.);
  • atti per i quali è necessaria l’evidenza pubblica per non pregiudicarne l’efficacia amministrativa (bandi, gare, scadenze, presentazione di domande, concorsi, ecc.);
  • appuntamenti, esclusivamente istituzionali, come la formalizzazione di accordi di evidente interesse pubblico, eventi di particolare rilevanza, anche sociali e culturali, e ricorrenze ufficiali, nazionali e regionali.

In questi casi, verranno redatti comunicati impersonali, con le sole cariche delle persone coinvolte, senza nomi e senza dichiarazioni.

Verranno sospese le newsletter, le rubriche video e le trasmissioni televisive curate da Agenzia e Servizio Informazione.

Sul portale e sui profili social della Regione e dell’Assemblea legislativa le news saranno riportate in forma impersonale, senza la citazione di nomi, dichiarazioni, foto. Né riguarderanno le città chiamate al voto amministrativo.

Si potranno fare conferenze stampa – ovviamente limitandone il numero ai casi di particolare interesse per i cittadini e i territori (esclusi quelli direttamente relativi alle città al voto amministrativo) - la cui rendicontazione seguirà le regole sopra indicate, anche in questo caso mettendo in conto che i colleghi di tv, agenzie e giornali potranno riportare contenuti e interventi nel rispetto delle norme sulla par condicio.

Campagne di comunicazione

In generale, le campagne di comunicazione istituzionale della Regione e di tutte le strutture regionali vengono sospese. Potranno essere realizzate solo su misure indispensabili per l’efficace assolvimento delle funzioni dell’Ente, legate a scadenze temporali non procrastinabili, per le quali sia quindi necessaria la massima divulgazione possibile nei confronti di cittadini, utenti, società regionale, (esempi: misure di sanità pubblica, in particolare su attività di screening e prevenzione; scadenze e modalità di fruizione di servizi pubblici; bandi, gare, appalti; ecc.). Tali campagne dovranno ovviamente non includere slogan e proclami, così come dichiarazioni, citazioni, foto di singoli politici e/o amministratori. In esse verrà utilizzato il solo logo della Regione e quelli eventualmente obbligatori, unitamente all’immagine coordinata dell’Ente, senza ricorrere però ai claim e agli slogan in essa previsti (primo fra tutti, per le strutture della Giunta regionale, ‘Emilia-Romagna. Il futuro lo facciamo insieme’).

Durata / Il ballottaggio nei Comuni

Concluso il voto per le elezioni europee, la norma sulla par condicio rimarrà in vigore nei Comuni eventualmente chiamati al secondo turno di ballottaggio domenica 23 e lunedì 24 giugno.

In questo ulteriore periodo, le limitazioni alla comunicazione istituzionale e le modalità sopra indicate varranno – per quanto riguarda l’attività dell’Agenzia e del Servizio informazione – esclusivamente nel caso in cui si parli delle città chiamate al voto, di temi, decisioni e soggetti che le riguardino.

Le FAQ di AgCom

A proposito di elezioni amministrative, di recente AgCom, l’Autorità nazionale garante delle comunicazioni, ha pubblicato le FAQ con le risposte sull’applicazione della norma sulla par condicio (pdf215.12 KB).

Da sottolineare quelle sul voto nei Comuni. AgCom chiarisce come Regioni e Province, in occasione di queste tornate elettorali, “non sono soggette al divieto di comunicazione istituzionale”, da applicare “esclusivamente nei confronti delle Amministrazioni pubbliche negli ambiti territoriali interessati dalle consultazioni amministrative”.

Una posizione che coincide con quella adottata in Regione Emilia-Romagna a partire dal parere positivo sulle linee applicative della normativa nazionale espresso dal presidente del Corecom il 28 marzo 2019, già sopra richiamata. Infatti, alla domanda se Regioni e Province, nel caso di elezioni riguardanti uno o più Comuni del proprio territorio, sono soggette al divieto di comunicazione istituzionale, AgCom risponde: “No, nel caso di elezioni riguardanti uno o più Comuni del proprio territorio, non sono soggette al divieto di comunicazione istituzionale. Il divieto trova applicazione esclusivamente nei confronti delle Amministrazioni pubbliche negli ambiti territoriali interessati dalle consultazioni amministrative”. E in caso di consultazioni di carattere locale, sui principi ai quali debbano attenersi gli Enti locali territorialmente limitrofi a quelli nei quali si svolgono consultazioni elettorali, precisa: “Gli Enti locali territorialmente limitrofi, inclusa la Provincia e la Regione, assicurano l'imparzialità nella promozione di iniziative di comunicazione al fine di evitare il determinarsi di situazioni di valenza indirettamente propagandistica”.

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ultima modifica 2024-04-17T12:27:31+02:00
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