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I temi del lavoro sono al centro di 4 referendum su 5 e quindi rientrano in pieno nelle limitazioni imposte dalla legge sulla par condicio.
Quindi:
- potete organizzare l’evento, ma senza che vi sia il logo della Regione Emilia-Romagna né che siano citati amministratori della Regione, quindi anche l’assessore Paglia, e altri amministratori pubblici. Si possono citare in maniera impersonale, quindi, sindaca di Piacenza, assessore regionale al Lavoro, ecc. Non ci possono infatti essere manifesti, volantini, invio massimo di mail per inviti/distribuzione di materiali che portino il logo della Regione, nomi/cognomi di amministratori RER, loro foto/video;
- la stessa modalità impersonale deve essere rispettata anche sui social, dove però ci si deve limitare a fornire informazioni di pubblica utilità che è necessario portare a conoscenza dei cittadini/utenti: apertura di servizi, orari o variazioni di orari, indirizzi di strutture, modalità, ecc. Non altro.
No, la campagna va sospesa fino a dopo il referendum e il video di aprile non può essere diffuso: i temi sono comunque riconducibili al dibattito e al confronto attorno ai quesiti referendari e il video riporta il logo della Regione Emilia-Romagna.
L’invio della newsletter è sconsigliato fino a dopo il referendum. Se necessaria alla diffusione di informazioni che, se non date, precludono l’attività ordinaria dell’Agenzia per il lavoro (sostegni, ristori, opportunità e annunci di lavoro, corsi di formazione, orientamento, scadenze ecc.), va diffusa in maniera totalmente impersonale e con contenuti limitati al solo merito delle informazioni da dover dare.
Le conferenze stampa, peraltro organizzate dai Comuni interessati, possono essere confermate e i giornalisti presenti saranno liberi di scrivere ciò che ritengono. Non potrà però esserci comunicazione istituzionale della Regione o di strutture regionali: quindi nessun comunicato, video comunicato, contenuti social.
Per quanto riguarda i comunicati dei Comuni, sono ovviamente liberi fare ciò che ritengono ma la par condicio vale per tutte le amministrazioni e istituzioni pubbliche e si tratta di temi afferenti al lavoro e quindi ai quesiti referendari, anche solo indirettamente. Se si tratta di dover dare informazioni di pubblica utilità, relative ai servizi sul proprio territorio al funzionamento ordinario dei due Comuni, è necessario effettuare una comunicazione impersonale, sul merito, senza quindi citazioni, dichiarazioni e foto degli amministratori presenti.
L’attività ordinaria deve ovviamente proseguire. Non deve però esserci alcuna attività di comunicazione collegata, quindi comunicati stampa o contenuti social o eventi/convegni/iniziative rivolte al pubblico (e non agli addetti ai lavori o direttamente ai beneficiari, imprese/persone occupabili), tanto più citazioni di amministratori della Regione Emilia-Romagna (presidente/assessori), loro dichiarazioni, foto, immagini. Anche l’utilizzo del logo della Regione non può essere utilizzato per iniziative rivolte al pubblico con finalità comunicative.
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