Carta di identità delle Unioni
La Carta d’Identità delle Unioni è lo strumento di rendicontazione sociale avviato nel 2017 per rendere più trasparente la gestione delle Unioni, mostrandone i risultati in termini di offerta dei servizi e sviluppo del territorio
La Regione Emilia-Romagna con la L.R.21/2012 promuove una politica di supporto all’associazionismo dei Comuni e alle gestione associata delle funzioni comunali, con l’obiettivo di aumentare la qualità dei servizi e ridurre le disomogeneità territoriali. Per favorire la trasparenza sulle attività delle Unioni è stata avviata la Carta d’identità delle Unioni, con i seguenti obiettivi principali:

- rendere più trasparente la gestione delle Unioni, evidenziandone i risultati raggiunti, il contributo fornito all’offerta dei servizi e allo sviluppo del territorio.
- creare uno strumento per meglio misurare il consolidamento delle Unioni, migliorare le future programmazioni di risorse anche favorendo un confronto tra le Unioni stesse.
- consolidare una community di Unioni, favorendo un confronto basato su dati oggettivi relativi ad aspetti caratteristici della loro gestione.
In questo contesto nel 2020 grazie a un percorso partecipato è stato predisposto un set di indicatori che descrivono gli aspetti caratteristici della funzione, sono “parlanti” per gli amministratori privilegiando aspetti di interesse non esclusivamente tecnico.
Gli indicatori della Carta d’identità sono pubblicati sui siti delle Unioni per valorizzare le attività svolte, gli output prodotti e garantire l’accountability dell’ente.
È disponibile anche una piattaforma specifica che consente approfondimenti di dettaglio per le Unioni ed i servizi regionali.
Con il PRT2024-2026, si dà continuità alla rilevazione della Carta d’identità delle Unioni per il triennio di riferimento. In questo modo sarà possibile evidenziare l’evoluzione nel tempo degli indicatori selezionati e “leggere” il consolidamento delle funzioni amministrative nel medio periodo.
