Sicurezza nei luoghi di lavoro

Sicurezza del lavoro e MOG come scriminante per la responsabilità delle imprese ex D.Lgs n. 231/2001?

Alessio Scarcella, in Igiene e Sicurezza del Lavoro – ISL, Ipsoa. A. XX, n. 12 (2016), p. 605-612

Prendendo a riferimento il D.Lgs 231 del 2001 si procede a delineare le finalità e modalità di redazione del MOG. Come spesso accade, la realtà descritta nei documenti come il MOG rimane di fatto generica e distante dalla effettiva realtà di cantiere. Ma il mancato rispetto dei requisiti principali di sicurezza, che devono essere specificati nel MOG, alla luce della VDR, può portare anche al proscioglimento della società imputata, nei casi più gravi di omicidio colposo. Chiaramente il MOG e l’Organismo di Vigilanza di per sé non possono garantire la assenza di un comportamento fraudolento da parte dell’ente. Si fa anche riferimento ad un caso di infortunio mortale, causato dallo schiacciamento di un operatore mentre svolgeva la sua mansione di addetto alle pulizie, sul quale la Corte di Ancona si è pronunciata andando ad accusare di omicidio colposo il lavoro di lavoro della ditta di pulizie e il ddl dell’unità territoriale della società committente i lavori di pulitura. Questa sentenza del Pubblico Ministero non fu condivisa dal Giudice, che difese la  ditta committente le pulizia, poiché si era dotata di una regolamentazione che, se correttamente applicata dal ddl della ditta di pulizie, avrebbe scongiurato l’incidente. Si approfondisco poi  le tematiche legate alle implicazioni del 231 e alle verifiche periodiche della VDR.

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