Formazione lavoratori e RLS: il ruolo degli organismi paritetici

Abstract:

A partire da quanto era stato già previsto nel d. lgs. 626/94 e successivamente ripreso dal d. lgs. 81/08, si richiama il dovere delle aziende di collaborare con gli organismi paritetici per ciò che concerne la formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti in tema di sicurezza sul lavoro. A tal proposito la recente normativa (d. lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni) prevede che la collaborazione debba essere richiesta dalle aziende solo agli organismi paritetici specifici del settore nel quale l’azienda opera e se presenti sul territorio. Introduce inoltre la possibilità per tali organismi di svolgere direttamente l’attività di formazione, oltre che di promuoverla. L’autore chiarisce che il datore di lavoro non è tenuto a richiedere che sia l’ente paritetico a svolgere la formazione, ma egli dovrà interagire e collaborare con esso affinché la formazione sia sufficiente ed adeguata. L’obiettivo della norma è favorire infatti la creazione di un flusso costruttivo di idee fra le parti.

L’articolo si focalizza sulla questione della collaborazione, mettendo in luce alcuni potenziali rischi legati alle caratteristiche degli organismi paritetici in relazione al rilevante ruolo che la legge individua: la situazione di tali organismi sul territorio è molto disomogenea e scarsamente organizzata, la loro esperienza può considerarsi matura e rilevante solo in alcuni settori specifici (es. edilizia nel quale ha raggiunto notevoli risultati in termini di promozione della cultura della sicurezza sul lavoro). I rischi prefigurati dall’autore consistono, da un lato, nella difficoltà da parte di tali organismi di garantire l’efficacia e il reale svolgimento del ruolo riconosciuto dalla norma;  dall’altro nella possibilità che questa “collaborazione” possa invece ostacolare il percorso delle imprese e ingessarne l’organizzazione.