L'accordo di programma tra stato e regioni per la qualificazione dei laboratori che svolgono attività di campionamento e analisi sull'amianto, disciplina la realizzazione del c.d. “Protocollo per il Controllo di Qualità dei Laboratori”. La caratterizzazione dei materiali contenenti amianto e la determinazione della quantità di fibre aerodisperse avviene tramite 4 metodologie (MOCF, SEM, TEM, DRX, FTIR) che vengono eseguite all'interno di questi specifici laboratori. E proprio considerando in notevole impatto sanitario dell'amianto, il legislatore ha deciso di portare criteri di rigore ed obiettività all'interno di questi luoghi. L'art. 5 del D.M 14 maggio 1996 stabilisce dunque che in tutti i laboratori pubblici o privati che si occupano di condurre analisi sull'amianto debbano esserci i requisiti minimi specificati nell'allegato 5 dello stesso decreto, e che gli stessi devono partecipare anche ad un apposito programma di controllo di qualità, volto a verificare idoneità e affidabilità delle loro attività analitiche.