Delegazione presso l'UE: sede di Bruxelles

Il Consiglio Europeo di dicembre e il percorso verso un’Europa allargata

Con il simbolico accordo sull’avvio formale dei negoziati per l’adesione di Ucraina e Repubblica Moldava, la politica di allargamento UE subisce dunque una nuova accelerata dopo il Pacchetto della CE di novembre.

48f0b1fe-a873-4eae-9e41-397a5004c3d0.jpgAl Consiglio Europeo di dicembre i leader UE hanno raggiunto l’accordo sull’avvio dei negoziati di adesione con l’Ucraina e con la Repubblica Moldava e sulla concessione dello status di candidato alla Georgia. Sostegno – pieno e inequivocabile” – è stato espresso anche a favore della graduale integrazione dei Balcani Occidentali, insieme all’annuncio dell’avvio dei negoziati anche con la Bosnia-Erzegovina - una volta che il paese avrà raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione (La Commissione Europea dovrà riferire in merito entro marzo 2024). Richiamando anche la Dichiarazione di Granada dello scorso 6 ottobre sulle priorità e le azioni fondamentali per rendere l’UE una potenza forte, dinamica e competitiva, i leader UE hanno discusso di futuri allargamenti ma anche delle riforme necessarie per rendere possibile un’Unione allargata.  

Le conclusioni del Consiglio europeo hanno confermato dunque come il tema dell’allargamento – che ha subito un nuovo slancio dopo l’invasione russa dell’Ucraina e l’inasprirsi della situazione in Medio Oriente - sia destinato a diventare centrale nella prossima legislatura europea. Il summit fa seguito alla presentazione da parte della Commissione Europea del Pacchetto allargamento 2023 e del Piano di crescita per i Balcani occidentali dello scorso novembre 2023 e al Vertice UE-Balcani che si è tenuto a Bruxelles il 13 dicembre  

Immagine2.jpgIl Pacchetto allargamento 2023 - cioè l’insieme di Il documenti che delineano l’orientamento strategico della politica di allargamento dell’Unione europea per l’anno a venire, oltre a fare il punto sui progressi compiuti dai Paesi candidati all’adesione negli ultimi dodici mesi. Il nuovo Pacchetto è particolarmente rilevante in quanto conferisce un impulso significativo al processo di allargamento, per rispondere alla “chiamata della storia” annunciata dalla Presidente von der Leyen durante l'ultimo Discorso sullo Stato dell’Unione. Preso atto dei progressi fatti da Ucraina e Moldavia e considerate le riforme già messe in atto dai due Paesi, la Commissione ha invitato il Consiglio europeo ad avviare i negoziati formali di adesione con Kiev e Chisinau e a concedere, parallelamente, lo status di candidato ufficiale alla Georgia. 

Nella comunicazione collegata al Pacchetto è stata altresì annunciata una significativa iniziativa per i Balcani occidentali: un piano di crescita mirato ad accelerare la convergenza economica dell’area, sostenuto da uno strumento finanziario da 6 miliardi di euro.Il nuovo Piano si basa su quattro pilastri, finalizzati a: 

  • Rafforzare l'integrazione economica con il Mercato Unico dell'Unione Europea, a condizione che i Balcani occidentali si allineino alle regole.  
  • Promuovere l'integrazione economica all'interno dei Balcani occidentali attraverso il Mercato Comune Regionale; 
  • Accelerare le riforme fondamentali;  
  • Aumentare l'assistenza finanziaria a sostegno delle riforme attraverso lo Strumento per le Riforme e la Crescita nei Balcani occidentali. 

Alla presentazione del piano è seguito il Vertice UE-Balcani, che si è tenuto a Bruxelles il 13 dicembre a ridosso dell’avvio dei lavori del Consiglio Europeo del 14-15 dicembre e che fa seguito al Summit UE-Balcani occidentali che si è tenuto nel 2022 a Tirana. Leader UE e dei Balcani occidentali hanno approvato una dichiarazione congiunta che ribadisce che “Il futuro dei Balcani occidentali è nella nostra Unione” e l’impegno reciproco verso la promozione della loro graduale integrazione, la costruzione di una solida base economica per il futuro, il rafforzamento della sicurezza e della resilienza dell’area.  

La politica di allargamento dell’UE  

La politica di allargamento dell’UE trova fondamento legale nell’art. 49 del Trattato sull’Unione Europea (TUE), firmato a Maastricht nel 1992, il quale definisce le due condizioni fondamentali che devono essere soddisfatte affinché un Paese possa presentare domanda di adesione: i) trovarsi entro i limiti geografici del continente europeo; e ii) rispettare e impegnarsi a promuovere i valori fondamentali dell’UE, disciplinati dall’art. 2 TUE. Il Paese candidato deve inoltre soddisfare i criteri di adesione all'UE, comunemente noti come criteri di Copenaghen. Delineati durante il Consiglio europeo di Copenaghen nel giugno 1993, orientano la politica UE per l’allargamento prevedendo istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e il rispetto e la tutela delle minoranze (Criterio politico), un'economia di mercato funzionante e la capacità di far fronte alla concorrenza e alle forze di mercato nell'UE (Criterio economico) e la capacità di sostenere gli obblighi derivanti dall'adesione, compresa l'adesione agli obiettivi dell'unione politica, economica e monetaria (Criterio dell’acquis dell’UE). 

Il processo di adesione all'UE si articola in tre fasi, come indicato nel documento strategico sull’allargamento del 2005 documento strategico sull'allargamento del 2005: 

  1. Quando un Paese è pronto, raggiunge lo status di candidato all'adesione; 
  1. Il candidato passa ai negoziati formali di adesione, un processo che comprende l'adozione del diritto europeo e l'attuazione delle riforme giudiziarie, amministrative, economiche e di altro tipo necessarie al Paese per soddisfare i criteri di adesione; 
  1. Quando i negoziati sono stati completati, il Paese firma il Trattato di adesione. Una volta ratificato da tutti gli Stati membri e dallo Stato richiedente, il trattato entra in vigore e il Paese entra a far parte dell'UE. 

Sono dieci i Paesi compresi nella politica di allargamento dell’UE, i quali si trovano in momenti diversi del processo di adesione: Serbia, Montenegro, Albania, Macedonia del Nord, Bosnia-Erzegovina,, Kosovo, Turchia, Ucraina, Repubblica Moldava e Georgia.  

Il principale strumento di assistenza finanziaria della politica di allargamento dell’UE è lo Strumento di preadesione (Instrument of Pre-Accession - IPA), il quale per il periodo 2021-2027 dispone di un budget pari a 14,162 miliardi di euro. 

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ultima modifica 2023-12-21T11:42:28+02:00
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