Descrizione / Abstract
La Carta di Venezia ha stabilito principi fondamentali per il restauro dei beni culturali, sottolineando l'importanza di conservare l'autenticità storica e culturale.
Questi temi diventano fondamentali quando si affronta la ricostruzione del patrimonio culturale a seguito di un evento sismico.
Il sisma che ha colpito l’Emilia nel 2012 ha restituito dei dati significativi: la percentuale di edifici vincolati coinvolti ha sfiorato l’80% dell’intero patrimonio edilizio danneggiato. Dato allarmante che ha fatto riflettere, in quanto proprio la parte costituita dai beni culturali si è rivelata la più danneggiata e ha denunciato la fragilità del nostro patrimonio.
Ad oggi la ricostruzione emiliana rappresenta il più grande cantiere di restauro in Europa, per estensione e impegno finanziario; una realtà che sta restituendo una mole di dati che non possono essere persi una volta completata questa fase ma che diventano patrimonio essi stessi.
Per tale motivo la digitalizzazione e l’avvento dell’IA possono diventare uno strumento soprattutto in contesti in cui il danno ha procurato lacune significative o la perdita totale del bene.
Mentre la digitalizzazione funge da “cassaforte culturale”, proteggendo i dati sul patrimonio e mettendoli a disposizione, l’IA potrebbe svolgere un ruolo cruciale nella protezione preventiva e una “governance” durante l’intero processo di ricostruzione.
ISSN: 1724-9686
Data di pubblicazione
01/01/2024Lingua della pubblicazione
ItalianoCollana / Pubblicato in
RA | restauro archeologico - Rivista del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di FirenzeEditore
Firenze University Press - Università degli Studi di FirenzeUltimo aggiornamento: 23-04-2025, 11:16