Le diagnosi in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna continua a diminuire il numero di persone che contraggono l’infezione da Hiv: nel 2020 sono state registrate 140 nuove diagnosi (erano 388 nel 2010, fino alle 209 del 2019), con un’incidenza pari a 3,1 casi ogni 100.000 abitanti.
L’incidenza si mantiene più alta nel sesso maschile (4,6 rispetto al 1,7 del sesso femminile). Nel periodo 2006-20 l’incidenza media è risultata pari a 7,2 casi per 100.000 abitanti, con un trend complessivamente in calo in entrambi i sessi, anche se più marcato in quello maschile. Nello stesso periodo le persone sieropositive diagnosticate sono prevalentemente di sesso maschile (74%), nella fascia di età 30-39 anni (31%) e di nazionalità italiana (68%).
La modalità di trasmissione principale risulta essere nell’88% dei casi quella sessuale.
Nel 19% dei casi tra le donne, la sieropositività è stata scoperta in corso di gravidanza; in genere si tratta di donne straniere (84%).
Resta purtroppo ancora alto il numero di chi arriva a una diagnosi tardiva. Nel periodo 2006-20 il 52% delle persone sieropositive era già in Aids o in una fase molto avanzata dell’infezione, al momento della diagnosi. Nel 2020 la percentuale è del 66%.
L’incidenza per classi di età mostra come le classi più colpite siano quelle tra i 20 e 49 anni: il fenomeno è appena rilevabile per i giovanissimi sotto i 20 anni e di minor impatto negli ultracinquantenni.
Le persone straniere con diagnosi di infezione da HIV rappresentano poco meno di un terzo (32%) del totale: sono sensibilmente più giovani rispetto agli italiani e prevalentemente di sesso femminile.