Il 118 in Emilia-Romagna: tutti i dettagli

- Il servizio

In Emilia-Romagna sono attive tre Centrali operative, ognuna delle quali dispone di un sistema di telecomunicazione avanzato per la ricezione e lo smistamento di tutte le richieste: Emilia Ovest con sede a Parma (competente per le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia), per un bacino di 1,3 milioni di abitanti; Emilia Est con sede a Bologna (competente per le province di Modena, Bologna e Ferrara), per un bacino di 2 milioni di abitanti, e Romagna, con sede a Ravenna (competente per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), per un bacino di 1,2 milioni di abitanti.

Il sistema di telecomunicazione avanzato (radio-telefonico) consente di ricevere sia le chiamate su normali linee urbane, sia quelle provenienti da altre centrali operative (112, 113, 115...) e di collegarsi con i principali sistemi di emergenza non sanitaria (Protezione civile, Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri). Il servizio è organizzato per rispondere nel più breve tempo possibile: lo standard di riferimento fissato dal ministero della Salute (tra l'inizio della chiamata telefonica alla centrale operativa e l'arrivo del primo mezzo di soccorso sul posto) è entro 18 minuti nel 75% dei casi.

Tra gli interventi più innovativi introdotti dal servizio di soccorso c’è la presa in carico dei pazienti con crisi cardiaca: il sistema di “allertamento” individua i defibrillatori semiautomatici disponibili sul territorio e la possibilità di effettuare una chiamata di emergenza al 118, inviando automaticamente le coordinate per una localizzazione più rapida. Si tratta della App gratuita DAE RespondER: uno strumento informatico completamente integrato con le tre Centrali Operative 118 della regione, sviluppato con il preciso obiettivo di contribuire a ridurre i tempi di intervento sui codici blu, ovvero casi presunti di arresto cardiocircolatorio

- Mezzi di soccorso

La struttura di soccorso/trasporto delle persone inferme in stato di emergenza-urgenza è collocata all’interno del sottosistema di Emergenza Territoriale dell’Emilia-Romagna ed è organizzata in 8 unità operative, con un proprio responsabile medico e infermieristico.

I mezzi e gli operatori possono appartenere ad Aziende sanitarie, Enti e Associazioni private o al volontariato. Le postazioni territoriali del 118, sede di sosta e di partenza delle Unità Operative Mobili, sono localizzate presso specifiche strutture poste all’interno di complessi ospedalieri, strutture territoriali delle Aziende sanitarie, sedi di Associazioni di volontariato, della Croce Rossa Italiana o di privati.

Il servizio territoriale di emergenza-urgenza prevede l’utilizzo di diverse tipologie di automezzi, con il relativo personale a bordo, che vengono attivati in base alla gravità e all’urgenza dell’intervento richiesto, identificati con uno specifico codice di intervento.

I mezzi con equipaggio a bordo pronti a partire 24 ore su 24, al 31 dicembre 2021 sono: 120 mezzi di soccorso di base (ambulanze) con soccorritore; 96 mezzi di soccorso avanzato con leadership infermieristica; 50 mezzi di soccorso avanzato con leadership medica; 4 elicotteri dislocati nelle basi di elisoccorso regionali di Bologna (ospedale Maggiore), Ravenna (ospedale Santa Maria delle Croci), Parma (ospedale Maggiore) e Pavullo nel Frignano (Modena), caratterizzata dalla presenza di un elicottero dotato di verricello e di personale, oltre a quello sanitario, appartenente al Soccorso alpino. L’eliambulanza con base all’eliporto dell’Ospedale Maggiore di Bologna ma attiva su tutto il territorio regionale 24 ore su 24, è dotata di tecnologia NGV per consentire il volo notturno.

Oltre a questi automezzi, esclusivamente destinati al servizio di emergenza, anche le ambulanze che svolgono attività non urgente - di norma appartenenti a soggetti convenzionati - possono essere utilizzate, se necessario, per integrare il servizio di emergenza; l’integrazione tra le due flotte consente di fronteggiare rapidamente situazioni di particolare gravità o complessità.

- I numeri del servizio nel 2021

Sono stati 474.958 gli interventi di emergenza del 118 dal 1^ gennaio al 31 dicembre 2021, di cui 223.358 effettuati dalla centrale operativa Emilia Est, 130.188 da quella della Romagna e 121.412 coperti dalla centrale operativa Emilia Ovest. 

Nel momento della presa in carico sono stati attribuiti i seguenti codici: codice bianco per le tre centrali operative 3.309 (537 Emilia Ovest, 2.734 Emilia Est, 38 Romagna); codice giallo 205.518 (44.950 Emilia Ovest, 106.645 Emilia Est, 53.923 Romagna); codice verde 178.522 (57.439 Emilia Ovest, 68.251 Emilia Est, 52.832 Romagna); codice rosso 87.609 (18.486 Emilia Ovest, 45.728 Emilia Est, 23.395 Romagna). I pazienti soccorsi sono stati complessivamente 489.263 (228.388 dalla centrale operativa Emilia Est, 134.097 da quella della Romagna e 126.778 dall’Emilia Ovest).

- Il personale e i volontari

Dal 2009 in Emilia-Romagna è stato introdotto il processo di accreditamento istituzionale dei servizi di soccorso e trasporto infermi svolto con automedica e ambulanza. L’accreditamento è condizione necessaria per l’affidamento dei servizi sanitari di trasporto di emergenza-urgenza. La Regione, infine, ha scelto di garantire una forte integrazione tra i servizi di emergenza territoriale e quelli di primo e pronto soccorso.

Complessivamente sono impegnati 810 medici (450mila le ore dedicate al 118); 2.446 infermieri (1 milione e 200mila ore dedicate al 118); 500 autisti soccorritori (750mila ore per il 118). A questi vanno aggiunti i quasi 21mila volontari delle Associazioni di volontariato (Anpas, Misericordie e Croce Rossa Italiana), che a vario titolo prestano il loro tempo al servizio di soccorso.

- La App DAE RespondER

Si tratta di una App “multifunzione” gratuita che consente a chiunque sia registrato (DAE First Responder) di essere allertato, nel caso in cui la Centrale Operativa 118 identifichi un sospetto arresto cardiaco nell’area per cui l’utente ha dato la disponibilità a intervenire. Permette inoltre di localizzare il defibrillatore più vicino, per recuperarlo e portarlo dove si trova la persona colpita, e di collaborare al censimento dei defibrillatori sul territorio, segnalando eventuali correzioni e rilevando nuovi DAE non presenti.

Queste funzionalità si integrano con la possibilità, da parte del soccorritore, di attivare da remoto la telecamera del cellulare della persona che ha effettuato la chiamata d’emergenza e inviare alla centrale operativa in tempo reale le immagini dello scenario in cui si trova il paziente, oltre a ricevere utili indicazioni per effettuare le prime manovre di rianimazione e utilizzare correttamente il defibrillatore per una prima assistenza, spesso salvifica, a chi ne ha bisogno.

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ultima modifica 2022-03-23T17:45:24+02:00
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