Aree interne. Percorsi formativi finanziati con 600 mila euro dalla Regione a sostegno dell’Alta Valmarecchia. Colla: “Particolare attenzione ai giovani che vivono nelle aree più svantaggiate”

Interessati i Comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria, Talamello, Santarcangelo di Romagna, Verucchio e Poggio Torriana, in provincia di Rimini

28/09/2020 17:36


Bologna – Azioni formative dedicate all’Alta Valmarecchia, nell’ambito della Strategia nazionale per le Aree interne (Snai). La Regione ha approvato 5 percorsi di formazione per un importo complessivo di oltre 380 mila euro del Fondo sociale europeo che consentiranno a 60 persone di acquisire una qualifica professionale per la gestione del verde e della valorizzazione del territorio, nella progettazione alimentare cerealicola e zootecnica innovativa, ma anche come operatori di panificio e pastificio specializzati nella lavorazione dei grani antichi locali, come addetti allo sviluppo delle filiere delle produzioni vegetali locali o ancora come operatore alla promozione e accoglienza turistica dell’Alta Valmarecchia.

“Intendiamo dedicare una particolare attenzione ai giovani che vivono nelle aree più svantaggiate della nostra regione- spiega l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Colla-. Con questi corsi vengono forniti ai ragazzi le competenze per accedere al mondo del lavoro attraverso impieghi che seguano la vocazione del territorio e diano prospettive per il futuro. Creare buona occupazione in Alta Valmarecchia- aggiunge- vuol dire non solo rispondere alle giuste aspirazioni dei giovani, ma anche evitare lo spopolamento e garantire un futuro alle comunità più periferiche della nostra regione”.

Queste azioni formative si aggiungono a quelle approvate prima dell’estate, finanziate con 220 mila euro del Fondo sociale europeo, per tre percorsi: uno per tecnici delle vendite, uno per progettisti multimediali, con specializzazione nello sviluppo di applicazioni, progettisti di prodotti multimediali per la promozione del territorio, che coinvolgono 36 persone. Uno stanziamento che porta a 600 mila euro il finanziamento complessivo per la Valmarecchia.

L’Area interna dell’Alta Valmarecchia interessa i territori dei comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria, Talamello (area progetto) insieme ai comuni di Santarcangelo di Romagna, Verucchio e Poggio Torriana (area strategia), tutti in provincia di Rimini.

Le Aree interne rappresentano una parte ampia del Paese (circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione) distante da grandi centri abitati e con traiettorie di sviluppo instabili, con problemi demografici ma anche con potenziali di attrazione. Il Piano nazionale, negli anni scorsi, ha adottato la Strategia di sviluppo per contrastare la caduta demografica e rilanciare la crescita e i servizi di queste zone, mettendo a disposizione fondi ordinari della legge di stabilità e fondi comunitari. L'Agenzia nazionale per la coesione territoriale è il soggetto responsabile dell’attuazione.

L’Emilia-Romagna, nell’ambito della Strategia nazionale, oltre all’Alta Valmarecchia ha individuato altre tre aree interne: l’Appennino emiliano, il Basso ferrarese, l’Appennino piacentino parmense.

Nel quadro di questo progetto nazionale, la Regione Emilia-Romagna contribuisce all’attuazione di molteplici interventi di sviluppo locale. La Strategia d’Area dell’Alta Valmarecchia, “Paesaggi da Vivere”, è stata approvata dalla Regione a fine 2019. Questi 5 corsi di formazione fanno parte della strategia e hanno l’obiettivo di potenziare e qualificare le persone del territorio attraverso corsi di formazione e certificazione negli ambiti delle filiere locali dell’agroalimentare, del commercio, del turismo e dei servizi.

 

Le Aree interne dell’Emilia-Romagna

Le Aree interne dell’Emilia-Romagna coinvolgono 71 comuni di cui 35 in area di progetto; prevedono 4 strategie di sviluppo locale e 88 interventi programmati per quasi 70 milioni di euro: 27 milioni dal Programma di sviluppo rurale, 15 dalla Legge di stabilità nazionale, 11 dal Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), 3 dal Programma operativo del Fondo sociale europeo (Fse), 1,5 dai Piani di azione locale del Programma Leader e 9,5 milioni di euro da risorse locali pubbliche e private.

 

Le strategie individuate

Ognuna delle 4 strategie si fonda su una idea-guida che definisce le linee di sviluppo di quel particolare territorio. La Montagna del latte è quella dell’Appennino Emiliano, per innovare e accrescere il valore aggiunto della filiera del Parmigiano, anche attraverso l’associazione Gusto&Salute. Fare ponti è il titolo della strategia nel Basso ferrarese, per creare collegamenti materiali e immateriali a supporto dello sviluppo e per riattivare i legami di comunità. Nell’Appennino piacentino-parmense la strategia è Appennino Smart, per nuove idee per un territorio effettivamente unitario, attrattivo, sicuro. Paesaggi da Vivere è la strategia dell’Alta Valmarecchia, per coniugare bellezza e qualità ecologica del paesaggio come driver di cambiamento e crescita economica della vallata. /BM

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