Punti nascita. L’assessore Venturi: “Riaperto quello di Barga in Toscana? Strana affermazione del M5s, perché non lo hanno mai chiuso. Basta polemiche, e non basta certo una mail: abbiamo chiesto noi al Governo di rivedere parametri e linee guida, ci convochi e lavoriamo insieme per una soluzione credibile”

L’assessore regionale alla Salute: “Secondo i 5Stelle basterebbe una letterina per la riapertura. Ovviamente è falso, serve una autorizzazione del Governo. La smettano di giocare con le parole"

13/01/2019 14:25

Bologna – “E’ un po' curioso, a volte, l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle: quando sono loro a governare, niente è davvero così semplice, perché non sempre sono così smart come dicono di essere. Poi, invece, quando sono all’opposizione, la fanno facile: per riaprire un servizio, ad esempio, secondo loro basta che chi governa localmente mandi una mail. Non è proprio così che funzionano le cose, ovviamente”

L’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi, interviene di fronte all’ennesima presa di posizione di parlamentari e consiglieri del M5S, secondo i quali basterebbe una mail e la volontà politica di fare le cose per riaprire i punti nascita chiusi perché al di sotto degli standard previsti.

“Fanno l’esempio del punto nascite di Barga, in provincia di Lucca- spiega Venturi- che, secondo loro, sarebbe stato riaperto per volontà politica della Regione Toscana. Peccato però che questo punto nascita non sia mai stato chiuso: come facevano quindi a riaprirlo?”

“In tutte le cose, ma in Sanità forse ancora di più, non bisogna giocare con le parole- continua l’assessore-. Le cose stanno così: per quel punto nascita, la Regione Toscana ha chiesto la deroga. L’ha ottenuta e il servizio non ha mai smesso di funzionare. L’ha chiesta anche per altre situazioni, ma la deroga non l’ha ottenuta e, ovviamente, ha chiuso quelle strutture che non erano più autorizzate a svolgere questo servizio”.

E in Emilia-Romagna? “Siamo esattamente in questa situazione: sia noi che la Toscana abbiamo seguito le indicazioni della Commissione nazionale, che dipende dal Ministro della Salute. E si badi bene, fino ad ora il Governo non ha sentito alcun bisogno di ridiscutere le modalità standard per consentire i parti“

Poi, niente è immodificabile, spiega ancora, ma “le decisioni vanno prese da chi ne ha la responsabilità, altro che ‘basta una mail’. Adesso- conclude Venturi- ricordo che siamo noi a proporre una revisione generale delle procedure, da condurre nell’ambito del nuovo Patto per la salute. Una discussione tra Regioni, Governo e clinici che porti ad una valutazione critica dell’intesa del 2010. Stiamo parlando di salute e di sicurezza delle persone, cose sulle quali non abbiamo mai fatto, e mai faremo, propaganda o polemica politica. Vogliamo sederci attorno ad un tavolo e parlare seriamente e trovare una soluzione, o vogliamo continuare a fare battute sui giornali? Noi siamo per la prima ipotesi”.

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