Mafie. Pieve Modolena, il presidente Bonaccini: “Il primo pensiero agli ostaggi tornati liberi e ai loro familiari. E a nome di tutta la comunità regionale, grazie alle forze dell’ordine, ai magistrati e tutti coloro che hanno portato a termine un’operazione complessa e difficile senza conseguenze ancor più drammatiche”

Si è arreso il sequestratore barricato nell’ufficio postale nel comune del reggiano da questa mattina, imputato condannato al processo Aemilia

05/11/2018 17:54

Bologna – “Il primo pensiero va a chi è rimasto ostaggio per tante ore e ai loro familiari, tornati finalmente alla libertà i primi e a un minimo di tranquillità i secondi. E’ a loro che si stringe l’intera comunità regionale. E a nome di tutti gli emiliano-romagnoli, voglio ringraziare le forze dell’ordine, i vertici dei Carabinieri, i militari e gli agenti impegnati sul campo, gli inquirenti e magistrati che hanno portato a termine un’operazione complessa e difficile senza che ci fossero conseguenze ancor più tragiche rispetto comunque alla drammaticità di quanto successo. Un’occasione, infine, per ribadire la volontà delle istituzioni e della società regionale di contrastare con forza tutte le mafie e le infiltrazioni della criminalità organizzata, cui l’Emilia-Romagna si oppone con determinazione, senza voltarsi dall’altra parte, prendendo a esempio il processo Aemilia che si è appena chiuso e il lavoro d’indagine che è stato svolto”.
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dopo che uno degli imputati condannati nel processo Aemilia contro la 'ndrangheta si è arreso alle forze dell’ordine dopo aver tenuto in ostaggio dalla mattinata cinque dipendenti nella filiale delle Poste di Pieve Modolena, in provincia di Reggio Emilia. L’uomo era ricercato e si era reso irreperibile.

« Torna all'archivio

Azioni sul documento

ultima modifica 2024-03-12T12:01:54+02:00

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina