Attività produttive – Piano energetico e sviluppo sostenibile – Economia verde – Edilizia – Autorizzazione unica integrata

04/07/2013 11:32

Energia, lunedì 8 luglio si riaprono i termini del Fondo rotativo di finanza agevolata

Bologna - Ben 59 progetti presentati dalle imprese, che attiveranno investimenti per quasi 14 milioni di euro e consentiranno di risparmiare oltre 6.600 tonnellate equivalenti di petrolio, evitando l’emissione in atmosfera di circa 21.200 tonnellate di anidride carbonica ogni anno. Questi alcuni numeri del Fondo rotativo di finanza agevolata per la green economy, i cui termini saranno riaperti lunedì 8 luglio.
Finanziati con 5,5 milioni di euro di risorse pubbliche provenienti dal Programma Fesr – più ulteriori 8,2 milioni erogati dagli istituti di credito – i progetti presentati, dall’importo medio pari a 233mila euro, hanno riguardato in particolare le misure per il miglioramento dell’efficienza energetica delle imprese, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e la creazione di beni e servizi destinati a tali finalità. Un solo progetto ha riguardato la creazione di reti condivise per la produzione e/o l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, mentre per la tipologia relativa allo sviluppo di reti intelligenti non è pervenuto alcun progetto. Preponderanti, in assoluto, gli investimenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici – pari a circa il 25% del totale – e per l’efficientamento energetico dell’impresa (circa un progetto su cinque). I territori che hanno espresso il maggior numero di progetti sono, nell’ordine, la provincia di Bologna (17), la provincia di Ravenna (12) e la provincia di Reggio Emilia (10).
«La quantità e la qualità dei progetti presentati – osserva l’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli – sottolinea la voglia delle imprese di investire, mettendosi in gioco anche in questa difficilissima fase economica. Da anni la Regione Emilia-Romagna ha individuato nella green economy la chiave di volta per una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva. In questo senso, il ‘fondo energia’ rappresenta un importante banco di prova sia per la capacità delle politiche pubbliche di dare risposte, con strumenti finanziari innovativi, al problema del credito per le imprese, sia per le imprese stesse, che stanno dimostrando la propria capacità di guardare oltre la crisi e di investire sul futuro».
Un risultato importante anche per il soggetto gestore del fondo, la ATI formata dai maggiori consorzi fidi regionali, Unifidi e Fidindustria: «Il successo ottenuto dalla prima fase di apertura dei termini – sottolinea Nicola Gobbi, responsabile area Mercato di Unifidi Emilia-Romagna – è il risultato dell’impegno corale da parte dei Consorzi e della Regione Emilia-Romagna, per vincere una comune scommessa: investire sul futuro delle pmi emiliano-romagnole offrendo risposte, innovative ed efficaci, al problema della stretta creditizia».
Finanziato dal Programma Fesr con 9,5 milioni di euro a valere sull’Asse 3 (“Qualificazione energetico-ambientale e sviluppo sostenibile), il fondo dispone di un plafond iniziale di risorse pari a 24 milioni di euro e concede finanziamenti agevolati con provvista mista, della durata massima di 4 anni, nella misura minima di 75mila euro e nella misura massima di 300mila euro per progetto. Il 40% del totale del finanziamento è a valere su risorse Por Fesr, il restante 60% su risorse di provvista privata, messe a disposizione dagli istituti di credito. Il risultato, un tasso effettivo praticato alle imprese di poco superiore – ai valori attuali di Euribor – ai 3 punti percentuali.mn 
Possono fare ricorso al “fondo energia” le piccole e medie imprese operanti – in base alla classificazione delle attività economiche ATECO 2007 – nei settori dell’industria, dell’artigianato e dei servizi alla persona aventi localizzazione produttiva in Emilia-Romagna. Informazioni e modulistica per le domande di finanziamento sui siti www.fondoenergia.eu e http://fesr.regione.emilia-romagna.it .

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