Il Pnrr, la Legge di Bilancio 2023 e lo sviluppo sostenibile
Venerdì 21 aprile l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ha presentato la quinta edizione del rapporto “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Legge di bilancio 2023 e lo sviluppo sostenibile”. La pubblicazione intende far comprendere come si posizionano questi due delicati provvedimenti rispetto alle dimensioni ambientale, economica, sociale e istituzionale dello sviluppo sostenibile. Insieme all’analisi, il documento avanza delle proposte per facilitare la buona riuscita del processo di transizione ecologica in linea con quanto stabilito dal piano RePowerEu.
Pnrr
Rispetto all’analisi fatta lo scorso anno dall’ASviS sono stati rilevati numerosi avanzamenti ma, in generale, l'ASviS rileva la necessità di un più accurato e trasparente monitoraggio delle modalità e delle tempistiche con cui investimenti e riforme vengono realizzate; una valutazione della coerenza “sistemica” delle varie azioni rispetto al conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile; una migliore condivisione delle informazioni sull’attuazione del Piano con gli stakeholders coinvolti negli interventi, la società civile e l’opinione pubblica; una migliore integrazione con altri processi e piani, come la Strategia nazionale e le strategie regionali di sviluppo sostenibile.
Con riferimento alla dimensione prevalentemente economica, l’ASviS propone di:
- operare nel senso di una revisione delle politiche del lavoro, finalizzata al rafforzamento del collocamento delle persone inattive;
- rafforzare le politiche volte a stimolare la ricerca e lo sviluppo;
- potenziare gli strumenti di politica industriale per orientare i processi produttivi verso tecnologie green;
- accelerare l’attuazione delle politiche per l’economia circolare;
- stimolare l’uso delle tecnologie digitali, attraverso l’adozione dei dispositivi 5G e dell’Internet delle cose, e promuovere esperienze di Smart cities and communities.
Con riferimento alle tematiche a prevalente dimensione sociale, l’ASviS propone inoltre di:
- procedere con attenzione alla riforma del Reddito di cittadinanza, evitando di esporre ai rischi di povertà fasce significative della popolazione;
- potenziare e sviluppare le reti informative territoriali nel campo della salute;
- investire nella lotta alla dispersione scolastica;
- monitorare l’applicazione della certificazione di genere e promuovere la contrattazione collettiva;
- prevedere la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti;
- prevedere una valutazione multidimensionale della disabilità per garantire politiche di assistenza favorevoli alla famiglia;
Nel campo delle misure relative alla dimensione ambientale l’ASviS suggerisce di:
- approvare e finanziarie adeguatamente il Piano nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc), e il Piano nazionale integrato energia-clima (Pniec), allineando gli investimenti pubblici e privati agli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 e approvare entro il 2023 la Legge italiana per il clima;
- disegnare gli investimenti del RepowerEu per raggiungere gli obiettivi del pacchetto “Fit for 55”;
- definire una strategia a medio termine per l’efficientamento energetico;
- potenziare gli investimenti nel settore idrico;
- estendere a tutti i ministeri l’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile;
- accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile;
- velocizzare l’attuazione della Strategia marina.
Relativamente alla dimensione istituzionale, l’Alleanza propone di consolidare le riforme avviate in materia di giustizia e di inserire il diritto di accesso alla rete tra i diritti costituzionali come garanzia di piena fruizione dei servizi di cittadinanza digitale.
La Legge di Bilancio 2023
Relativamente alla Legge di bilancio (LdB) 2023 presentata dal governo sul finire dello scorso anno, per quanto riguarda la dimensione economica dell’Agenda 2030, il 40,6% dei provvedimenti sono giudicati positivamente (per esempio la proroga del credito di imposta per investimenti destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno e i fondi per lo sviluppo dedicati a giovani e donne che operano nel settore agricolo), mentre sono considerati insufficienti i finanziamenti riguardanti i contratti di sviluppo in campo industriale e turistico, la riconversione di centrali a carbone, il turismo sostenibile e la proroga dell’Ape sociale.
Sulla dimensione sociale il 48,8% delle misure sono state considerate o significative o sufficienti: rientrano in questa categoria l’aumento all’80% dell’indennità per il congedo parentale e l’incremento della quota premiale sulle risorse del Servizio sanitario nazionale. E' giudicata negativamente la riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva e il contrasto alla povertà alimentare.
Il 42,5% dei provvedimenti impattano, poi, in maniera positiva sulla sostenibilità ambientale: tra questi il potenziamento delle infrastrutture di ricarica elettrica e gli interventi volti al miglioramento dell’accesso alla terra per le imprese di piccole e media dimensione. In termini negativi vengono segnalati: l’assenza di interventi significativi a protezione degli ecosistemi acquatici e le misure introdotte per potenziare il trasporto rapido di massa.
Per gli Obiettivi a prevalente contenuto istituzionale, il 77,3% delle risorse sono “significative o sufficienti”, come il potenziamento delle azioni previste dal Piano strategico nazionale contro la violenza sulle donne; mentre è valutato negativamente il contenuto incremento dei fondi per l’incentivazione e il sostegno della gioventù.
Per approfondire
- Rapporto “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Legge di bilancio 2023 e lo sviluppo sostenibile”
- Video della conferenza stampa di presentazione
- Comunicato stampa
- Focus sul PNRR a cura della sede di Roma
- Focus sulla transizione ecologica a cura della sede di Roma