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Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici

Presentata l'edizione 2023 del rapporto Ispra sul consumo di suolo in Italia

Mercoledì 25 ottobre 2023 l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha presentato il Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” a cura del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). Il Rapporto, insieme alla cartografia e alle banche dati di indicatori disponibili su base regionale, provinciale e comunale, fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo e permette di valutare il degrado del territorio e l’impatto del consumo di suolo, dell'urbanizzazione e delle infrastrutture sul paesaggio e sui servizi ecosistemici.

Secondo il rapporto, il consumo di suolo nel 2022 ha ulteriormente accelerato, arrivando alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo e avanzando di 77 km2, oltre il 10% in più rispetto al 2021. Inoltre, il consumo di suolo continua a trasformare il territorio nazionale: al 2022 la copertura artificiale si estende per oltre 21.500 km2, il 7,14% del suolo italiano (8,89% in Emilia-Romagna). I cambiamenti dell’ultimo anno si concentrano in particolare nella pianura Padana (parte lombarda e veneta e lungo la direttrice della via Emilia) e lungo la costa adriatica (litorale marchigiano, romagnolo e pugliese). Tra i capoluoghi delle città metropolitane risparmiano suolo Genova, Reggio Calabria e Firenze.

La logistica e la grande distribuzione organizzata, che rientrano tra le principali cause di consumo di suolo in Italia, nel 2022 hanno toccato il massimo dal 2006, con una crescita superiore ai 506 ettari. Le grandi infrastrutture rappresentano l’8,4% del consumo totale, mentre gli edifici realizzati negli ultimi 12 mesi su suoli che nel 2021 erano agricoli o naturali sfiorano i 1.000 ettari, il 14% delle nuove superfici artificiali. 948 ettari (il 13,4%) in più per piazzali, parcheggi e altre aree pavimentate, mentre le aree estrattive consumano 385 ettari di suolo in un anno, pari al 5,4% del totale. Per l’installazione a terra di impianti fotovoltaici si sono resi necessari quasi 500 ettari di terreno, 243 dei quali rientrano nella classificazione europea di consumo di suolo.

Come conseguenza del consumo di suolo, le città diventano sempre più calde, raggiungendo nei giorni più caldi valori compresi tra 43 e 46 °C nelle aree più sature. In media, la differenza di temperatura del suolo nelle aree urbane di pianura rispetto al resto del territorio è di 4°C d’estate.

Il consumo di suolo incide anche sull’esposizione al rischio idrogeologico: nell'ultimo anno sono oltre 900 gli ettari di territorio nazionale reso impermeabile nelle aree a pericolosità idraulica media. Diminuisce inoltre la  disponibilità di aree agricole, con 4.500 ettari persi nell'ultimo anno, il 63% del consumo di suolo nazionale.

Il rapporto stima inoltre costi nascosti dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici in 9 miliardi di euro ogni anno.

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ultima modifica 2023-11-02T09:13:24+01:00
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