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Sicurezza urbana, riparte la discussione parlamentare

I lavori, partiti nel lontano 2001, non hanno mai tagliato il traguardo

La I Commissione Affari costituzionali della Camera sta tenendo un ciclo di audizioni nell’ambito dell’esame, in sede referente, delle proposte di legge C. 242 e abbinate, recanti disposizioni per il coordinamento in materia di politiche integrate per la sicurezza e di polizia locale. Il 16 dicembre sono stati ascoltati i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

La sicurezza ordinaria delle città, spesso indicata come "sicurezza urbana", dalla fine del secolo scorso si è imposta all'attenzione dell'opinione pubblica ed è stata avvertita dalla popolazione come una vera priorità, anche a seguito dei rilevanti cambiamenti improvvisamente intervenuti nella composizione sociale delle comunità e delle trasformazioni economiche in atto sulla nostra società.

Nell’ultimo trentennio la materia è sempre stata ai primi posti nelle preoccupazioni dei cittadini, che individuano nei sindaci e nelle forze di polizia gli interlocutori principali per le loro domande di sicurezza. Il problema è più complesso e le risposte possono arrivare da una concatenazione di azioni che nascono dalla collaborazione tra tutte le istituzioni competenti per la tutela dell'ordine pubblico e per il contrasto della criminalità operanti nel territorio. C’è l’esigenza, dunque, di procedere al riordino della materia, partendo proprio dal presupposto che il tema della sicurezza urbana vada affrontato attraverso un complesso lavoro di coordinamento e di concertazione che, già nella XVI legislatura, aveva condotto all'elaborazione di un testo di legge che armonizzava le norme vigenti (atto Senato n. 272 e abb.), poi ripresentato nella XVII legislatura dall’on. Naccarato con l'atto Camera n. 1825.

La proposta di legge in discussione alla Commissione Affari costituzionali della Camera prende le mosse proprio da questo testo, che raccoglieva gli esiti dell'ampio confronto avviatosi per iniziativa del Forum italiano per la sicurezza urbana nel lontano 2001, poi proseguito con il coinvolgimento della Conferenza delle Regioni, dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI), dell'Unione delle province d'Italia (UPI), delle organizzazioni sindacali e professionali della Polizia locale e dello stesso Ministero dell'interno.

Questa proposta di legge intende dare una risposta a due esigenze. Quella di definire formalmente ed efficacemente le modalità di collaborazione tra Stato, Regioni ed Enti locali in materia di sicurezza e quella di definire gli elementi essenziali della funzione di Polizia locale e del suo esercizio ai fini del coordinamento tra Polizia locale e Forze di Polizia dello Stato. Si tratta di un impianto che vuole definire in maniera chiara ruolo, qualifica specifica e dipendenza istituzionale degli operatori di polizia locale, superando una volta per tutte la divisione tra funzioni di polizia locali e funzioni di polizia amministrativa locale. Il provvedimento legislativo affronta altri temi di sicura rilevanza per le amministrazioni locali e per le polizie locali quali: le funzioni ausiliarie di polizia amministrativa locale rese da altri dipendenti pubblici; la cooperazione tra polizia locale e Forze di polizia dello Stato; la disciplina dell'armamento e delle uniformi; l'accesso alle banche dati, comprese quelle del Ministero dell'interno.

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ultima modifica 2021-01-04T11:13:50+01:00
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