Il Partenariato Orientale
All’interno del quadro generale della Politica europea di Vicinato, quale quadro politico unico e coerente, il Consiglio europeo straordinario del 1° settembre 2008 ha formulato la richiesta di approfondire l'impegno dell'Unione in risposta agli eventi della Georgia e alle loro più vaste ripercussioni. In dicembre 2008 quindi la Commissione europea ha preparato una comunicazione che pone le basi per la creazione del partenariato orientale. Il partenariato intende fornire concretamente ulteriore sostegno alle riforme per la democrazia e il mercato, a consolidare il processo di formazione dello Stato e l'integrità territoriale, a servizio della stabilità, della sicurezza e della prosperità dell'Unione, dei suoi partner nonché dell'intero continente. Il partenariato orientale si svolge in parallelo al partenariato strategico dell'UE con la Russia.
Il partenariato orientale è rivolto a obiettivi di associazione politica e integrazione economica di sei paesi partner dell'Europa orientale e del Caucaso meridionale: Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Repubblica di Moldova e Ucraina, seguendo due piste, una bilaterale, l'altra multilaterale. La pista bilaterale, intesa in modo da intensificare le relazioni tra l'UE e ciascun paese partner con l'obiettivo di favorirne la stabilità e la prosperità nel reciproco interesse, contempla i seguenti elementi: lo sviluppo dei rapporti contrattuali verso accordi di associazione; la prospettiva di avviare con ciascun paese partner negoziati intesi ad una zona di libero scambio; la graduale liberalizzazione dei visti; una più intensa cooperazione economica dei partner e dell'Unione; il sostegno alle politiche socio-economiche volto alla riduzione delle disparità all'interno di ciascun paese partner e oltre frontiera. La pista multilaterale fornisce un quadro nell'ambito del quale far fronte a sfide comuni, attraverso quattro piattaforme politiche nei seguenti ambiti: democrazia, buon governo e stabilità; integrazione economica e convergenza con le politiche dell'UE; sicurezza energetica; contatti tra i popoli.
In riferimento al futuro del partenariato orientale dopo il 2020, la Commissione europea guidata da Ursula vor der Leyen ha pubblicato la comunicazione congiunta dal titolo “La politica del partenariato orientale dopo il 2020: rafforzare la resilienza – Un partenariato orientale vantaggioso per tutti", in cui sono delineati cinque obiettivi strategici di lungo termine: 1) economie resilienti, sostenibili e integrate; 2) istituzioni responsabili, Stato di diritto e sicurezza; 3) resilienza ambientale e ai cambiamenti climatici; 4) trasformazione digitale; 5) società eque e inclusive.
Per il periodo di programmazione 2021-2027, il nuovo "Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale - Europa globale (NDICI)" sosterrà lo sviluppo delle relazioni tra UE e Paesi vicini attraverso il graduale avvicinamento alle norme ed alle politiche europee.
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