Le Regioni verso la PAC post-2020
Le proposte legislative della CE relative alla PAC 2021-2027, incentrate sulla semplificazione del sistema di attuazione della PAC a favore di una maggiore centralità degli Stati Membri e recanti una diminuzione del budget totale, hanno suscitato la reazione delle realtà regionali europee che hanno manifestato perplessità circa le misure proposte.
Tra coloro che più sono intervenuti nel dibattito vi è anche la coalizione delle Regioni Agricole Europee “Agriregions”, sorta su impulso della Regione Bretagna a seguito delle proposte della CE per la PAC post-2020 e di cui fa parte anche l’Emilia-Romagna. Tra le criticità evidenziate dalla coalizione, vi sono i tagli al budget, in particolare al FEASR che rappresenta un pilastro fondamentale a tutela dello sviluppo rurale e la ri-nazionalizzazione della PAC, con la previsione di un’Autorità di gestione Nazionale.
Alcune delle proposte, inserite nel documento di posizione dell’ottobre 2018, sono le seguenti:
- aumento della contribuzione da parte degli Stati Membri al fine di eliminare eventuali tagli al budget per la Politica Agricola Comunitaria;
- conferire alle Regioni una maggiore autonomia e centralità nel modello di governance proposto dalla Commissione, prediligendo un approccio di implementazione della politica agricola che tenga conto delle specificità territoriali;
- permettere alle Regioni di stilare dei Piani Operativi Regionali all’interno del Piano Strategico Nazionale e permettere alle autorità regionali di assumere ruolo di Autorità di Gestione Regionali di fianco alle Autorità di Gestione Nazionale;
- rafforzare lo sviluppo rurale, evitando lo spopolamento delle campagne e migliorando la redditività e competitività delle aziende agricole europee.
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