Il Piano regionale di attuazione del Programma Gol

Nel Piano la Regione garantisce il rispetto dei target previsti per la platea dei destinatari, in particolare in riferimento all’obiettivo del 75% delle persone vulnerabili assumendo pienamente i principi fondanti di un Programma funzionale ad una vera riforma delle politiche attive del lavoro nel nostro paese.

Il Programma Gol si fonda sulla personalizzazione delle opportunità prevedendo per ciascuna persona presa in carico dai servizi pubblici per il lavoro, la costruzione di un percorso definito sulla base della valutazione delle diverse dimensioni - in termini di stato di disoccupazione, età, livelli di istruzione e formazione, esperienze lavorative - valutando altresì le eventuali ulteriori condizioni afferenti la sfera sociale e/o socio sanitarie. Un sistema che garantisce di intercettare e prendere in carico le persone a maggiore rischio di esclusione sociale. Un modello di presa in carico integrata fondata sulla collaborazione tra i servizi per il lavoro, sociali e sanitari che nella nostra regione è stato definito dalla legge regionale 14 del 2015 per l’inclusione attraverso il lavoro delle persone fragili e vulnerabili.  Una prassi, già consolidata in Emilia-Romagna, che troverà nell’attuazione di Gol gli elementi per rafforzare e consolidare l’accesso integrato ai servizi e la presa in carico integrata.

Le persone beneficiarie delle misure, previste dal Piano regionale Gol saranno 43.144. I beneficiari del Programma che potranno accedere a misure formative sono 12.912.

Tutti i percorsi formativi professionalizzanti ricomprenderanno tra gli obiettivi anche l’acquisizione di competenze digitali, specifiche rispetto all’area professionale, e sarà resa inoltre disponibile un’offerta di percorsi formativi per rafforzare le competenze digitali di base a una platea di altri 5.500 beneficiari.

Il Piano prevede di migliorare la prossimità dei servizi, cioè indirizzare gli investimenti sia verso l’offerta di servizi digitali sia in direzione di una presenza fisica maggiore, con la diffusione capillare dei Centri per l’impiego sul territorio.

Fondamentale la collaborazione tra sistema pubblico e privato, per rendere strutturale la Rete attiva per il lavoro e un’agenzia regionale per il lavoro “di comunità”: una cooperazione tra i servizi pubblici e le agenzie per il lavoro e soggetti accreditati per la formazione, incluso il privato sociale.

Per garantire rispondenza ed efficacia delle azioni per accompagnare le persone nel mercato del lavoro e contrastare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro l’attuazione del piano prevede il massimo coinvolgimento dei territori e delle imprese con l’attivazione di tavoli di confronto fino alla condivisione di veri e propri «patti territoriali».

Prevista inoltre l’integrazione delle misure del Gol con le politiche attive regionali, per evitare canali separati di intervento contrastare ogni inefficienza e sovrapposizione; così come l’integrazione con le politiche della formazione, per superare la separazione tra politiche della formazione e politiche attive del lavoro, personalizzando gli interventi e creando percorsi di formazione dedicati, sulla base dei fabbisogni rilevati. I percorsi individuali saranno differenziati a seconda dell’età, del livello di competenze, della complessità del bisogno, delle esigenze di conciliazione, del contesto del mercato del lavoro di riferimento, dei fabbisogni espressi dalle imprese, delle concrete opportunità occupazionali e potranno arrivare a 600 ore.

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ultima modifica 2022-05-10T17:10:07+02:00
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