mercoledì,  22 novembre 2023

Architettura in Emilia-Romagna, una nuova collana editoriale per una lettura critica delle opere contemporanee di qualità in regione

I primi tre volumi dedicati a Bologna, Modena e Ravenna

Tre volumi per valorizzare il patrimonio dell’architettura contemporanea dell’Emilia-Romagna e sviluppare una ricerca sul rapporto tra opere architettoniche e città, e tra qualità di queste e del paesaggio urbano.

È la nuova collana editoriale “AER” (Sagep Editore, 2023) che, con i primi tre volumi dedicati rispettivamente a Bologna, Modena e Ravenna, si propone di affrontare la produzione contemporanea delle province della regione attraverso un’impostazione storico-critica.

La realizzazione dei volumi si è avvalsa di un comitato scientifico coordinato dai curatori della collana, Ines Tolic e Marco Pretelli dell’Università degli Studi di Bologna-Dipartimento di Architettura, e da Lorenza Bolelli dell’Assessorato regionale alla Cultura, in qualità di responsabile editoriale.

La ricerca ha tratto i suoi riferimenti principali da PatER, il catalogo regionale del patrimonio culturale, e dai numerosi archivi di architettura che i curatori hanno consultato per le loro ricerche. Oltre che alle “Opere” e ai “Progetti”, ogni volume propone una sezione dedicata alle “Rappresentazioni” della città nel cinema e nella fotografia d’autore.

L’Emilia-Romagna è stata tra le prime regioni d’Italia a predisporre una mappatura completa dell’architettura di qualità realizzata nel secondo Novecento. Già alla Biennale di Venezia del 2004, la Direzione generale per l’Arte e l’Architettura Contemporanee (Darc), nell’esporre per la prima volta al pubblico internazionale gli esiti di una iniziale catalogazione delle architetture realizzate in Italia nel secondo dopoguerra, insisteva sulla produzione dell’Emilia-Romagna che, rimasta nell’ombra di altre regioni nel dibattito critico nazionale, veniva invece proposta all’attenzione dei visitatori della Biennale in virtù dell’alto standard delle sue architetture e città. L’anno successivo l’attività di ricerca svolta dalla Regione Emilia-Romagna confluiva in una mostra e in una pubblicazione dal titolo Quale e Quanta. Architettura in Emilia-Romagna nel secondo Novecento, a cura di Piero Orlandi (Clueb, 2005).

I volumi

  • BOLOGNA, a cura di Ines Tolic
    «Bologna è città padana, ma possiede una grandezza che le città padane non possiedono […]. La magnificenza di Bologna è affidata ad una grande architettura urbana piuttosto che ad un’opera singola» sono le parole di Aldo Rossi del 1993 che aprono la ricerca condotta a significare dell’instancabile dialogo che i progettisti, bolognesi e non, hanno cercato di stabilire con la città e che caratterizza una buona parte della produzione realizzata fra la fine della Seconda guerra mondiale e i giorni nostri. La ricerca condotta su Bologna e trasposta in questo volume mette in evidenza che le opere più interessanti non sono da ricercarsi laddove Bologna appare chiaramente definita, ma ai suoi margini. Tra le opere citate, sempre corredate da un ricco apparato di immagini e documenti, il quartiere fieristico di Kenzo Tange, la Manifattura Tabacchi di Pier Luigi Nervi, le “Torri” di Enzo Zacchiroli, la nuova sede del Comune di Mario Cucinella, ma anche i progetti irrealizzati per la nuova Stazione Centrale di Bologna di Arata Isozaki e per il nuovo Auditorium di Renzo Piano.
    Bologna - Indice del volume (pdf95.46 KB)

  • MODENA, a cura di Matteo Sintini
    Il volume presenta le fasi e i passaggi salienti dell’evoluzione urbana della città a partire dalle politiche e dai piani urbanistici del secondo Novecento, cornice entro cui inquadrare le principali esperienze in campo architettonico, realizzate e non, che consentono di fornire possibili elementi interpretativi anche del contesto contemporaneo. Il volume cerca di restituire la complessità della trasformazione urbana attraverso l’interrelazione anche di altri fattori quali il contesto socio-culturale e la formazione di un panorama professionale, rappresentando le realizzazioni di architetti fortemente radicati nel tessuto sociale e imprenditoriale della città come Vinicio Vecchi o innovatori del linguaggio architettonico e paesaggistico con Cesare Leonardi. Tra le opere citate il Quartiere Ina-Casa Sant’Agnese (CAIRE), il Condominio R-Nord di Vinicio Vecchi, il parco Amendola di Cesare Leonardi e Franca Stagi, l’ampliamento del cimitero di San Cataldo di Aldo Rossi, i progetti per Sant’Agostino (1997-2009). 
    Modena - Indice del volume (pdf88.19 KB)
  • RAVENNA, a cura di Francesca Castanò
    In una città dove la ricerca di linguaggi architettonici contemporanei si inserisce in un quadro storico ben stratificato e riconoscibile, riflesso di una antica capitale,  il secondo dopoguerra si apre dando spazio alla realizzazione di architetture di abitazione delle classi lavoratrici e popolari con la realizzazione del Quartiere Stadio dello IACP (nel 1962)progettato  dal gruppo di Ludovico Quaroni e successivamente con la realizzazione delle  “cittadelle” industriali come quella progettata per il Gruppo Ferruzzi da Roberto Evangelisti. Il cambio di paradigma, rispetto al panorama nazionale e regionale, per Ravenna avviene alla fine degli anni ’60 quando grazie alle contaminazioni con i gruppi di architettura radicale fiorentini, nascono vere e proprie sperimentazioni Pop che trovano in Filippo Monti uno dei più audaci rappresentanti, artefice di alcuni dei luoghi del “divertimentificio romagnolo”. In un contesto sensibile ai richiami del patrimonio storico consolidato, porre attenzione esclusivamente a quello di più recente costruzione ha agito da straordinario movente per provare a definire un quadro d’insieme non ancora restituito come nel caso di Ravenna, quasi a voler ricomporre le tessere di un disperso mosaico d’oggi.
    Ravenna - Indice del volume (pdf97.77 KB)

 

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ultima modifica 2023-11-22T17:43:13+02:00
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